La nuova mostra fotografica del premio Lo Sguardo di Giulia 2014 è dedicata all’equilibrismo delle donne: “Concilia? Tra lavoro, cura e tempo per sé”.
Di Maria Teresa Manuelli
Per Laura è un destino incrociato di mille percorsi sul palmo di una mano: corse, gioie e dolori, e fermate per riprendere fiato. Per Annalisa è una guerra continua con l’orologio che lascia a metà la manicure fatta sui guanti di gomma e la messa in piega con i bigodini ancora in testa. Per Ylenia è un ibrido tra Wonder Woman e la dea Kali, che per la maledizione tutta femminile del multitasking deve soddisfare contemporaneamente i molteplici ruoli che la società impone alle donne, cuoca, infermiera (possibilmente sexy), e poi madre, lavoratrice, badante e cameriera.
Così la conciliazione, ovvero il tentativo di trovare un equilibrio tra vita privata, affetti e lavoro, viene interpretata e tradotta in immagini dalle partecipanti (tante) e dai partecipanti (pochi) al premio Lo Sguardo di Giulia. Il contest fotografico che ogni anno la nostra associazione Gi.U.Li.A (acronimo di Giornaliste libere unite e autonome, una rete nazionale di oltre 800 colleghe, impegnata a promuovere la parità dei generi e una corretta rappresentazione delle donne nell’informazione) dedica a un tema diverso: per il 2014 il titolo Concilia? Tra lavoro, cura e tempo per sé è stato scelto perché questo avrebbe dovuto essere l’Anno europeo per la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita familiare. Se solo il Parlamento Europeo si fosse ricordato di non cancellare la conciliazione dall’agenda della politica.
Ai fotografi, professionisti e dilettanti, abbiamo così chiesto di raccontare in positivo, ovvero con spirito di denuncia o ironia, la conciliazione fra lavoro e vita familiare. Che riguarda donne, uomini, coppie eterosessuali e omosessuali, singoli, famiglie tradizionali e di fatto, nuclei conviventi di parenti o di amici: persone che stanno assieme perché, insieme e in modo paritario, impegnate a costruire un futuro. Per sé e per i propri figli. Sperando in rapporti di sostegno reciproco, tempi di lavoro flessibili e scuole più accoglienti, ruoli intercambiabili e infrastrutture intelligenti.
Le opere inviate hanno dimostrato che la conciliazione è ancora percepita soprattutto come un problema al femminile: donne in perenne corsa tra mille impegni, donne che devono fare i conti con l’essere figlie, madri, sostegno e perno della famiglia. Ma sempre e solo donne. E gli uomini, i compagni, la famosa altra metà del cielo? Nell’Italia del 2014 la conciliazione non sembra un loro problema.
Ma l’Italia cambia se accettiamo di cambiare gli italiani. E anche le italiane. Ecco che, proprio tra le generazioni più giovani, la conciliazione diventa condivisione dei ruoli: per la vincitrice della categoria “Under 18” è cucinare insieme, fianco a fianco, ogni giorno; mentre per Silvia è un fasciatoio in una toilette per uomini, anzi per papà.
Abbiamo allestito un percorso espositivo a Sesto San Giovanni, nel teatrino di Villa Visconti d’Aragona (via Dante 6) proprio per trasmettere l’idea che la conciliazione non deve più essere un problema solo delle donne. Perché insieme si può.
Tre le fotografe premiate, sedici le autrici e gli autori selezionati: fra i 61 e i 17 anni. La mostra rientra nell’iniziativa «Così sono se mi pare (oltre gli stereotipi la sfida della parità)» dell’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Sesto San Giovanni resterà aperta sino a venerdì 28 novembre, per poi approdare a Milano e diventare itinerante.