Aderire alla campagna di solidarietà della casa editrice Chiarelettere in sostegno del Procuratore Generale di Palermo, Roberto Scarpinato – che ha dato la possibilità di scaricare gratis il libro Il ritorno del Principe – significa non lasciare solo Scarpinato. Ma significa anche capire con profondità, alla vigilia della ripresa del processo sulla Trattativa, come vive chi, come lui, ogni giorno, coraggiosamente, affronta la ‘zona grigia’. C’è una domanda sottesa, a ogni pagina del libro che dialoga col Principe di Macchiavelli: ci stiamo avviando verso una democrazia mafiosa? Scarpinato racconta del braccio armato delle stragi, dei volti impresentabili di Riina, Provenzano, Lo Piccolo accanto a quelli della borghesia mafiosa che riesce a piazzare i suoi uomini in Parlamento. Ma il potere è lo stesso, la mano è la stessa. Racconta il fuori scena del potere, quello che non si vede, fa politica e piega le leggi ai propri interessi.
Le minacce ricevute da Scarpinato nei giorni scorsi sono qualcosa di molto più inquietante dell’intimidazione mafiosa.
Qualcuno che riesce a lasciare sulla porta del Procuratore, senza farsi notare, un foglio con su scritto “Accura” (stai attento), sparire senza lasciare traccia e riuscire a far sparire dalle registrazioni delle telecamere di sorveglianza le immagini dei giorni della misteriosa incursione, fa pensare a qualcosa che va oltre le normali dinamiche mafiose.
Ed è accaduto nel generale silenzio dei media, afferma oggi, su Il Fatto Quotidiano, Lorenzo Faio, editore di Chiarelettere: “Non ho letto un editoriale (se non di Travaglio) che prendesse posizione – scrive -. Perché? In troppi hanno paura sapendo che qui in gioco ci sono quei centri di potere opachi o del tutto invisibili che manovrano purtroppo dentro le istituzioni. Da sempre, da quando è nata la Repubblica. Chi li tocca rischia grosso”, dice, mettendo in relazione le minacce al coraggioso gesto di Scarpinato che ha voluto essere pm nel processo sulla Trattativa Stato-mafia contro i rappresentanti dello Stato per la mancata cattura di Provenzano, esponendosi in prima persona.
Proprio la scorsa settimana il magistrato era stato convocato a palazzo San Macuto per un’audizione, poi secretata, sul Protocollo Farfalla. Un’inchiesta che cerca di fare luce su anni di misteriose visite di 007 a detenuti al 41 bis in forza di una sorta di accordo stretto tra il Sisde di Mario Mori e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che sollevava le carceri dall’obbligo di riferire alla magistratura cosa accadesse negli istituti di pena.
“Vorrei che direttori di giornali, di telegiornali, dei media principali prendessero posizione su questo punto e difendessero senza paura un magistrato coraggioso e leale che vuole fare fino in fondo il suo mestiere di rappresentante della legge”, chiede oggi Lorenzo Faio. Un appello che rafforza la campagna di solidarietà di Chiarelettere (con questo link è possibile scaricare gratis Il ritorno del Principe (http://www.illibraio.it/pdf/Libro_Il-ritorno-del-principe-Lodato-Scarpinato.pdf).
Nel libro, Scarpinato dice chiaramente che i cittadini possono reagire, è già successo. E allora questa campagna di solidarietà è l’ennesimo segno che si può dare. Scaricando il libro, leggendolo, commentandolo su Facebook e Twitter con l’hashtag #UnClickControLaMafia.