Presidente Napolitano,
la Costituzione stabilisce per le leggi delega che “L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo, se non con determinazione di principi e criteri direttivi, e soltanto per tempo limitato e oggetti definiti” (art. 76).
Al contrario, nella recente votazione della legge sul lavoro (Jobs Act), il Senato ha votato una delega con principi e criteri imprecisi e persino assenti per quanto riguarda il diritto di reintegro del lavoratore ingiustamente licenziato. Con l’aggravante politica della richiesta del voto di fiducia da parte della maggioranza, che ha impedito un adeguato confronto su una materia così centrale per l’unità del Paese, che Lei rappresenta.
Presidente Napolitano,
la Costituzione va difesa quando – come in questo caso – il Parlamento viene espropriato con tanta imprudenza e arroganza della sua principale prerogativa: fare le leggi. Tanto più quando si interviene sulla dignità del lavoro, su cui si fonda la Repubblica.
Le chiediamo, quindi, a fronte di violazioni costituzionali così manifeste nel metodo e nel merito, ed in considerazione dei loro sicuro effetto dirompente per la coesione sociale, di non firmare la proposta di legge delega sul riordino del mercato del lavoro, per vizio di carenza di determinazione.
Cioè, per la sua palese incostituzionalità.
Con vigilanza democratica.
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