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New York Times: cosa insegnano le difficoltà

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Insieme ai tagli nella redazione (100 posizioni, pari al 7,5% del corpo redazionale, costituito da oltre 1.200 giornalisti), il New York Times incontra delle forti difficoltà anche nella gestione di alcune applicazioni per la sua versione mobile.Si tratta di NYT Opinion, che verrà presto chiusa perché non ha raccolto abbastanza abbonamenti, e  NYT Now, il cui disegno verrà modificato e ottimizzato.

Le due applicazioni sono solo un piccolo capitolo del quadro finanziario complessivo del Times, che mostra anche alcuni elementi più positivi, come ad esempio il grosso aumento dei ricavi pubblicitari digitali. Ma esse – osservano Joseph Lichterman and Justin Ellis su  come ad esempio il grosso aumento dei ricavi pubblicitari digitali. Ma esse – osservano Joseph Lichterman and Justin Ellis su NiemanLab  – erano due elementi chiave della strategia del giornale volta a creare una ”flotta” di applicazioni a pagamento dirette a quelle piccole porzioni di pubblico che non intendono pagare per un abbonamento completo.

Che cosa insegna tutto questo al Times?

NYT Opinion: non abbastanza pubblico

NYT Opinion, presentato nel mese di giugno, che costava 6 dollari per quattro settimane, offriva l’ accesso all’ insieme di editoriali e commenti del NYT, puntando a un pubblico interessato in maniera particolare a questo settore. Era la seconda volta che il giornale – racconta NiemanLab –  cercava di creare una opzione di abbonamento premium, basata soprattutto sulle opinioni, dopo il fallimento di TimesSelect.

Andy Rosenthal, direttore della sezione editoriali del Times, ha spiegato che l’ audience dell’ app era leale, ma che c’ erano dei problemi ad andare oltre quel piccolo nucleo. “Non riusciva  a raccogliere pubblico nuovo, come invece sta facendo Now”, ha precisato. “Il volume di utenti non era tale da poterlo sostenere”.  L’ applicazione ha comunque spinto le opinioni del Times in dei nuovi territori e ha reso lo staff che segue i commenti più innovativo”, ha detto ancora. “E questo non ci dice affatto che dal punto di vista giornalistico la cosa non abbia funzionato, anzi. E’ solo che non funziona dal punto di vista economico”.

Come NYT Now, NYT Opinion offriva anche la possibilità di raccogliere brani dagli articoli di vari giornalisti dal web, una aggregazione con il ”bollino” del Times. Rosenthal sostiene che questo lavoro di aggregazione e di curation aveva ricevuto delle buone accioglienze da parte degli abbonati, ma che i dati sul suo utilizzo dimostravano un utilizzo non intenso da parte degli utenti. Un servizio che invece aveva avuto successo era la funzione ”follow”, che consentiva di conservare traccia degli scritti dei giornalisti preferiti e portava il giornale ad avvertire quando questi ultimi avessero scritto dei nuovi commenti.

Un numero sorprendente di utenti si è abbonato a NYT Opinion attraverso il sito web e non attraverso l’ applicazione, e il giornale prevede di sperimentare un piano di abbonamento solo digitale per i contenuti di opinione e commento – una strategia che dovrebbe permettere al Times di onorare anche gli abbonati esistenti al NYT Opinion.

Rosenthal – osserva l’ articolo di Nieman Lab – ha detto che una parte dei servizi offerti da NYT Opinion, come la funzione del ”follow” o la possibilità di commentare gli articoli, verranno utilizzate in altri prodotti digitali dal Times. Quanto agli addetti all’ app – che hanno cercato di espandersi con progetti di lavoro più interattivi come l’ OP-Docs -, secondo Rosenthal la costruzione di quella app è stata un’ esperienza preziosa. “Abbiamo scoperto è che possiamo farlo bene e in fretta da un punto di vista editoriale”, ha commentato.
Il Times, per il lancio, aveva infoltito lo staff con un piccolo team dedicato in maniera specifica a quella app. Ma quei posti di lavoro non ci saranno più.

NYT Now: Un pubblico diverso dalle aspettative

NYT Now, che è partito ad aprile, costa 8 dollari per quattro settimane e offre agli utenti l’ accesso ad un sottoinsieme dei contenuti del Times – circa 40 servizi al giorno – in app e sul sito web della testata.

Inizialmente era diretto a un pubblico più giovane, amante del mobile – ma ha finito per incontrare un’ audience molto diversa. Il responsabile di NYT Now, Clifford Levy, ha spiegato che i lettori più anziani si erano abbonati per il basso prezzo dell’ accesso al sito, mentre quelli più giovani si limitavano ad utilizzarla.
“La sfida che abbiamo di fronte è che quando un pacchetto-abbonamento incrocia due diverse fasce di utenti, questo provoca un sacco di tensioni interne, anche nel business model, che è quello che stiamo cercando di risolvere ora – ha detto Levy -. Come hanno spiegato Arthur Sultzberger (l’ editore, ndr) e Mark Thompson (il Ceo, ndr) nella loro nota, stiamo cercando di districare queste due aree.”

Nella nota Sulzberger e Thompson hanno scritto che NYT Now è riuscito ad attirare i lettori più giovani verso il Times, ma lo “sforzo di definire e commercializzare una offerta di abbonamento a basso prezzo al web e alle applicazioni di base ha avuto molto meno successo”.

Il giornale sta progettando di introdurre un modello di prezzo diverso per NYT Now, che includa solo l’ accesso all’ applicazione, offrendo anche una opzione di abbonamento al solo sito web.  (Nella nota, Sulzberger e Thompson affermano che il Times ha “già iniziato a testare altre offerte di abbonamento a basso prezzo”).
In ogni caso, ha aggiunto Levy, la quota di utenti del NYT Now sotto i 35 anni è “molto più alta rispetto a qualsiasi altra piattaforma del New York Times”, e il giornale spera di continuare a mantenere e far crescere quel pubblico concentrando la sua commercializzazione di NYT Now sull’ applicazione, introducendo anche nuove funzionalità.

Nell’ ultimo mese, NYT Now ha aggiunto dei pulsanti che consentono di salvare o condividere ogni singolo articolo dalla prima pagina dell’ app senza aprirlo. Queste piccole aggiunte aumentano “nettamente il coinvolgimento” dei lettorii, ha detto Levy. Uno dei vantaggi di iOS 8 per le redazioni è che cresce la personalizzazione degli alert, e Levy annuncia poi ulteriori funzionalità in quel campo.

 

Il mese scorso NYT Now ha anche iniziato un esperimento con l’  Indiana Daily Student, il giornale studentesco dell’ Indiana University, includendo su NYT Now degli articoli per gli utenti che accedono atraverso un indirizzo email con UI. Anche senza entrare nei dettagli, Levy ha annunciato che il Times si sta “spingendo molto in avanti con altri esperimenti del genere”.

 

Il Rapporto interno che era trapelato nelle scorse settimane segnalava per il Times la necessità di ripensare a come la testata avesse affrontato il mobile. “Invece di correre sul mobile con il pilota automatico, abbiamo bisogno di vedere la piattaforma come un’ esperienza che richiede un proprio controllo di qualità e una propria creatività”, si legge nel documento. E Levy ha sottolineato che NYT Now è un elemento critico del modo con cui il Times si approccia al mobile e allo sviluppo di nuovi prodotti.

“Abbiamo imparato una quantità enorme di cose in termini di creazione di nuovi prodotti – ha aggiunto Levy -. Abbiamo certamente commesso degli errori su tutti questi prodotti, ma da questi errori abbiamo davvero imparato molto”.

Il Times, per esempio, ha lanciato ufficialmente il NYT Cooking come spazio web autonomo e applicazione per iPad lo scorso mese. Per ora, sito e app sono entrambi ad accesso libero e nelle due settimane da quando sono partiti in beta  aattratto più di 1 milione di visitatori unici. Ma la decisione di mantenere NYT Cooking gratuito, almeno per il periodo successivo al suo lancio, è stata influenzata dall’esperienza che il giornale ha avuto con NYT Now e NYT Opinion, ha sottolineato Levy.

“Lo abbiamo fatto in parte perché ci siamo resi conto che forse eravamo andati troppo in fretta nella monetizzazione di NYT Now e NYT Opinion – ha aggiunto – Forse in futuro, dovremo seguire un percorso migliore: prima sviluppare il pubblico e poi pensare a monetizzare”.

Da lsdi.it

 


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