“Partono ‘e bastimente, pe’ terre assaje luntane…” Era il 1919 e da Napoli, come ricorda il caleidoscopico ed indimenticato genio di E.A.Mario, partivano navi cariche di migranti per terre lontane. Dopo più di un secolo gli scenari si sono capovolti, a Napoli i migranti arrivano, magari cantano anch’essi, chi sa, ma di sicuro le emozioni, i sentimenti che provano nel lasciare le loro terre sono le stesse che provavano i partenopei costretti, per lavoro, ad andar via dal borgo di ‘Santa Lucia’. Consapevoli che la storia passata non va mai cancellata, dimenticata, ma al massimo rielaborata perché dia frutto, il giornalista Francesco De Rosa e l’associazione ‘Suoni & Migranti’ riportano alla luce – dopo quattro anni di assenza- il “Suoni & Migranti Festival”. Un progetto ambizioso che vanta il patrocinio morale ed il sostegno della Presidenza della Repubblica, delle ambasciate armene, slovene, boliviane e venezuelane e del consolato onorario del belarus, oltre che degli enti e delle associazioni campane. Così domenica 19 ottobre 2014, dalle 9 alle 22, al Porto di Napoli si darà il via all’ edizione italiana di “suoniemigrantifestival” (www.suoniemigrantifestival.it). Artisti (come i Napoli extracomunitaria) i medici- tra cui il referente di Omeopatia Italiana per il sud Italia, Gennaro Cuccurullo- ricercatori, ambasciate, enti, testimoni e scrittori, filosofi e giornalisti, politici ed imprenditori, chef, insieme, per avviare un cammino che approderà in vari porti del mondo e vorrà contribuire ad una “globalizzazione” delle idee, dei bisogni e delle opportunità imperniato sul tema dei “migranti”. Un canovaccio che lega la storia di ogni nazione. Nessuna di esse, infatti, è stata composta senza l’apporto dei migranti: un popolo in cammino in ogni epoca storica da un posto all’altro del mondo.