Gli studenti continuano a mobilitarsi in vista della prima data di mobilitazione dell’autunno. Fin dal primo giorno di scuola in tutte le città gli studenti hanno organizzato assemblee aperte, flash mob e riunioni per parlare di patto scuola e del futuro che vorrebbero, di certo migliore di questo che ci aspetta.
Dichiara Alberto Irone, Portavoce Nazionale Rete Studenti Medi: “La scuola è iniziata nello stesso giorno dell’inizio della consultazione sul Piano Scuola, voluta fortemente dal Governo. Come Rete degli Studenti Medi abbiamo quindi deciso di stare nel percorso di ascolto, implementandolo però e creare vera partecipazione tra gli studenti in merito al Piano Scuola. Abbiamo fatto informazione e dibattito. Oltre la metà degli studenti italiani, infatti, non era a conoscenza del Piano Scuola. Abbiamo voluto creare vera coscienza collettiva tra gli studenti per avere una mobilitazione nazionale, il 10 ottobre, realmente partecipata e cosciente.”
Continua Irone: “Ci siamo impegnati per la consultazione, essendo convinti che gli strumenti e gli spazi democratici all’interno e all’esterno delle nostre scuole fossero la strada migliore per far sentire le nostre voci. In questo percorso, ad oggi, vediamo però il Piano Scuola come incompleto e da cambiare radicalmente. La scuola che lì è disegnata, infatti, non è quella che vogliono gli studenti. Gli studenti vogliono una scuola pubblica, in cui i loro bisogni di apprendimento siano al centro dell’attenzione, vogliono un’alternanza scuola lavoro veramente formativa, vogliono anche maggiori spazi di rappresentanza all’interno delle scuole. Inoltre gli studenti rivendicano temi non presenti nel piano scuola: diritto allo studio, riforma dei cicli, innalzamento dell’obbligo scolastico.”
Conclude Irone: “Se da un lato la Buona Scuola è così da rivedere, d’altro canto gli studenti vogliono rivendicare il diritto ad essere i motori sociali di questo paese e della nostra comunità, e quindi gli strumenti necessari a dimostrarlo: chiediamo spazi cittadini dove esprimerci, chiediamo accesso alla cultura, chiediamo di essere veramente l’investimento di prospettiva per la nostra società, e non l’ultima ruota del carro. Saremo in piazza il 10 ottobre, in tutte le piazze italiane, per urlare le nostre rivendicazioni e per dimostrare che la Grande Bellezza di questo paese siamo noi!”