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Gay: Sel, “incredibile verbale polizia Perugia su bacio tra persone stesso sesso”

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“Durante una manifestazione di protesta per un sit in delle Sentinelle in Piedi, il 29 marzo scorso a Perugia, alcuni  giovani ed esponenti di associazioni a difesa dei diritti civili sono stati denunciati e stando ai verbali della locale Questura si sarebbero “addirittura”  baciati con i rispettivi partner dello stesso sesso “lasciando disgustati molti passanti”. Parole, toni assolutamente fuori luogo e fuori tempo. E’ per questo che oggi abbiamo chiamato il ministro dell’Interno a darci spiegazioni.
La risposta in Aula a Monteticitorio del ministro Alfano  non solo non ci ha soddisfatto, ma anzi ci conferma fino in fondo i motivi della nostra protesta”.
Lo afferma il coordinatore nazionale di Sel on. Nicola Fratoianni che oggi al Question Time ha posto la vicenda all’attenzione del governo.
Alfano  – prosegue Fratoianni – ci ha voluto parlare del comportamento della procura, che svolge il suo mestiere,  e non di  come sia stato redatto un verbale da funzionari di questo Stato. E su questo Alfano non solo non ha risposto, ma non ha risposto se sia forse necessario prendere qualche iniziativa nei confronti di chi, pubblico ufficiale, utilizza queste espressioni per descrivere un atto che, come si vede e come lei ha confermato, non è neanche oggetto dell’attività della procura della Repubblica.
Peraltro le due persone, accusate da questi verbalizzanti, non dalla procura, di disgustare i passanti perché si baciavano – cioè quello che fanno tutte le persone che si vogliono bene in questo Paese, come in ogni altro posto del mondo –, all’estero sono sposate. Sono due delle tante persone che ad Alfano evidentemente non piacciono molto, quelle per le quali ha chiesto ai prefetti in tutta Italia di attivarsi per cancellare dai registri ogni presa d’atto del matrimonio celebrato all’estero.
E’ la dimostrazione che  le scelte compiute dal Ministro Alfano  contribuiscano a diffondere e a consolidare una cultura che poi, purtroppo, troviamo scritta nei verbali non di qualche organizzazione neofascista, ma di uffici della polizia italiana: verbali che hanno un tono che sta a meta’  tra l’inquisizione e la polizia politica segreta di 60 anni  fa.


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