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Da Padova a Fiumicino: il terrore è già corso sul filo?

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Verso metà ottobre il sindaco di Padova ha emesso ordinanza il cui testo integrale (http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2014/10/17/news/il-testo-integrale-dell-ordinanza-anti-ebola-di-bitonci-1.10134795) tra premesse, deduzioni, considerazioni e riscontri mira a tutelare e proteggere la salute pubblica dei suoi cittadini specie dopo il pericolo ebola. In tal senso ha prodotto una serie d’obblighi, divieti, ammonizioni e avvertimenti a tutti gli stranieri privi di documento di soggiorno ovvero di tessera sanitaria. Nelle premesse non pare che però faccia cenno a (chessò per esempio) svizzeri, statunitensi, svedesi ecc. sicché uno potrebbe dedurre che l’ordinanza si rivolge solo agli immigrati africani. Come si regola invece con tutti i turisti del mondo, italiani compresi, che arrivano a Padova dopo essere stati magari in Africa senza l’obbligo di chiedere prima a lei il permesso e senza documentarla sui loro precedenti spostamenti? Lungi da noi infilarle pulci nell’orecchio (guardi che è un modo di dire) ci permettiamo ricordarle che a)la minaccia ebola proviene da due/tre paesi africani, non da tutti b)la sanità nazionale e mondiale (ancor prima di quella padovana) in tal senso si è già scrupolosamente attivata.
Sa che c’è? C’è che se un funzionario di governo lancia avvisi di questo tenore potrebbe pur esserci il rischio che il “terrore corra sul filo” arrivando persino al punto (si fa per dire eh) che qualche mamma non mandi più i figli a scuola perché in quella c’è anche una piccola italiana che con i suoi genitori è appena ritornata da un viaggio in Uganda!


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