Lo Renzi il munifico si sente un po’ piccato se gli si ricorda di fare i compiti a casa. La maestrina Angela Merkel, dalla penna più blu che rossa, non può trattare i Paesi membri al pari di studenti (cribbio!). Prendiamo atto. Poi però dalla reggia di Capodimonte i Draghi lanciano lingue di fuoco buone in un guizzo a incendiare miliardi e miliardi della Borsa europea: Milano, la peggiore, da sola riesce a mandarne in fumo quasi 20. Vogliano pertanto rivedere la faccenda dei compiti? Forse. Occhio, però: non limitiamoci a quelli di matematica (anzi aritmetica) perché i compiti che richiedono più attenzione e ripassi -in tutta Europa, ma in Italia in modo particolare- sono di storia e cultura generale. Proprio nel nostro caso ci tocca ricordare, ché riflettere è troppo impegnativo, che lo Renzi succede a ventennio in cui discutibile (ben più che indiscusso) premier dichiarò che il popolo italiano doveva essere paragonato a studenti non solo di seconda media inferiore, ma degni manco dei primi banchi. Costui (peraltro noto per un cucù offerto proprio alla maestra) con lo Renzi ha stipulato il patto cosiddetto del Nazareno (sia chiaro: dal nome della sede del Pd non da omologazione dell’unto dal Signore!).
A questo punto, però, ci pare ovvio pretendere (almeno) una risposta a domanda del tipo: “dunque: con quale criterio, ma soprattutto a chi si rivolsero lo Renzi e lo Papi stipulando quel patto lì”?!
Se non rispondete lo diciamo alla maestra!