Bisognerebbe…

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“Insegnare filosofia a persone detenute è un viaggio nella profondità umana.”
Siamo in campagna, a mangiare all’aperto, in una splendida giornata di Ottobre, e tutti ad ascoltare il nostro amico professore in un carcere.
“Certo, evito disquisizioni complicate, ma seguono perfettamente quando parliamo di bene e male, di verità e falsità. Ci sono delle persone intelligentissime. Sono quelle che in pochi mesi capiscono che dopo i brevi attimi in cui hanno commesso il reato, la vita gli si è chiusa sopra. E più capiscono, più soffrono e cambiano”.
“Bisognerebbe dosare le pene in base al pentimento e al cambiamento, perché se no l’ergastolo lo sconta una persona diversa dal criminale che è stato condannato.
Bisognerebbe portare i giovani che commettono i primi reati a parlare con i detenuti per un paio di giorni, per farsi spiegare cosa significa farsi amputare il futuro e arrancare sul presente”.
Arriva un refolo di vento. L’aria è ancora tiepida in questo strano d’autunno.

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