La sede è istituzionale ma l’incontro è tutt’altro che formale. Chi ci ha accolto ieri, venerdì 22 settembre a Palazzo Marino non è solo il sindaco di Milano ma un uomo che, da deputato, per due legislature, ha sempre manifestato la sua avversione alla guerra, fin da quando, nel maggio 1999, ai tempi della guerra del Kosovo, in una interpellanza all’allora Presidente del Consiglio Massimo D’Alema, chiese quali iniziative intendesse assumere il Governo per impedire il perpetuarsi della violazione dell’articolo 78 della Costituzione e in particolare “se non ritenesse di dissociarsi dalle operazioni militari e di interdire l’uso del territorio e dello spazio aereo nazionale per lo svolgimento delle operazioni”.
Giuliano Pisapia è anche giornalista pubblicista e non ha lesinato di scrivere articoli per difendere quel dettame della nostra Costituzione che, all’articolo 11, sancisce il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Non è pertanto una cerimonia convenzionale e retorica quella che si è tenuta nella sede del Comune di Milano. Lo testimoniano le parole dello stesso Pisapia sulla sua pagina facebook pochi minuti dopo l’incontro con Loris Mazzetti, Stefania Battistini e il sottoscritto. E Guido Baldoni, figlio di Enzo.
“Per me – ha scritto il primo cittadino di Milano – è stato molto importante oggi conoscere Guido, il figlio di Enzo Baldoni, durante la consegna delle firme della petizione #unaviaperenzobaldoni, promossa da Articolo21, e trovare con lui il modo migliore per ricordare suo padre, che ha perso la vita non solo per informare su cosa stava avvenendo in un luogo di guerra, ma anche per aiutare concretamente chi stava soffrendo per quella guerra. Individueremo in tempi ragionevolmente brevi un luogo dal forte valore simbolico per ricordare a tutti i milanesi che l’impegno per la Pace è un impegno quotidiano”.
14.659. Sono le firme raccolte in pochi giorni su Change.org. Una petizione lanciata da Loris Mazzetti e sottoscritta, tra gli altri, da Samuele Bersani, Bice Biagi, Lella Costa, Santo Della Volpe, Tommaso Fulfaro, Giuseppe Giulietti, Enzo Nucci, Ottavia Piccolo, Claudio Rossoni, Pino Scaccia, Barbara Scaramucci, Franco Siddi, Vincenzo Vita… e che il sindaco di Milano ha tempestivamente accolto.
Nelle prossime settimane sapremo quale via, piazza, parco o giardino di Milano sarà intitolata a Enzo Baldoni, un giornalista che ripudiava la guerra e voleva raccontare, senza condizionamenti, le atrocità del sanguinoso conflitto iracheno.
Un cronista puro, ucciso per amore della verità. E questa via, piazza, parco o giardino “Enzo Baldoni” dovrà servire per non dimenticare lui e i tanti, troppi operatori dell’informazione caduti sui fronti di guerra.