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“Spaccanapoli”. Di Domenico Iannacone. Si piange e si ride. Napoli è così…

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“Spaccanapoli”, un vero e proprio spaccato, nel bene e nel male, del capoluogo campano. Lo ha  realizzato  Domenico Iannacone e va in onda il 26 settembre in prima serata su Rai3. Una sorta di anteprima alla nuova edizione, a seguire, de “I dieci comandamenti”. “E’ un piccolo atto d’amore verso Napoli” ha raccontato a caldo Iannacone al Radiocorriere Tv pochi minuti dopo averlo visto per la prima volta montato e pronto per la messa in onda . “Altre volte ho raccontato Napoli con la curiosità morbosa del cronista che finisce per raccontare il peggio della città. Questa volta il mio è stato un percorso più intimo e sono andato in profondità”.
Spaccanapoli è praticamente un film, della durata di 109 minuti con personaggi principali e secondari. I protagonisti sono due, Gaetano di Vaio e Oreste Pipolo. Il primo è un importante produttore indipendente con un passato cupo e criminale. “Oggi – spiega Iannacone – Di Vaio ha di fatto riconvertito la sua natura umana e morale. Ha prodotto un film presentato a Venezia con successo nel 2011 (Là-bas Educazione criminale, diretto da Guido Lombardi, ndr) e ha scritto recentemente un libro dal titolo “Non mi avrete mai”. E’ lui a condurmi nei meandri della città come fosse un moderno Virgilio, riscattatosi dai suoi trascorsi.
Oreste Pipolo è, a Napoli, il fotografo delle spose per eccellenza. “Un personaggio che ha un valore quasi salvifico per la città” commenta Iannacone. “Siamo partiti con lui in motorino e abbiamo messo i veli ai monumenti. Mi ha portato nei matrimoni dove c’è la gente vera di cui abbiamo approfondito tanti aspetti”.
Iannacone a Napoli aveva lavorato anni fa per alcuni servizi e inchieste su Scampia. “Ma la situazione non è affatto cambiata” gli preme sottolineare. “Il traffico di droga ha avuto un abbassamento radicale e si è trasferito in altre zone come Caivano ma è rimasta una pesantissima povertà”.
A “Spaccanapoli” si ride e si piange come nel classico racconto napoletano dove commedia e tragedia si alternano armoniosamente.

Fonte: Radiocorriere Tv


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