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“Respect Diversity” la UEFA rilancia a Roma la campagna contro il razzismo nel calcio e domani è attesa la sentenza per il presidente della FIGC

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Prende il via oggi a Roma la conferenza “Respect Diversity 2014″ organizzata dalla Uefa con la partecipazione della rete Fare e di FIFPro (l’unione mondiale calciatori) e con il supporto della Federcalcio. Ooltre 200 delegati di federazioni affiliate alla UEFA, leghe, club, organizzazioni politiche e di governo, ONG e gruppi di minoranze affiancheranno esperti e rappresentanti dei media alla conferenza, dove si parlerà di come trattare tutti gli aspetti del razzismo e della discriminazione nel calcio.

Ad aprire i lavori sarà il presidente della Uefa Michel Platini che ieri ha dichiarato: “Mi auguro che questa conferenza – ha dichiarato il numero uno del massimo organismo calcistico europeo – incoraggerà i rappresentanti del calcio, i tecnici, i giocatori e i tifosi a lavorare insieme per dire basta ad ogni forma di discriminazione”. Nel corso dell’evento è prevista una tavola rotonda con i responsabili della politica e dello sport, con un workshop e un dibattito in cui saranno coinvolti ex giocatori e calciatori professionisti.

La UEFA e il Comitato Esecutivo hanno dichiarato e sottoscritto un documento per una politica di tolleranza zero verso il razzismo e la discriminazione nel calcio. Le norme disciplinari UEFA includono clausole che prevedono punizioni più severe in caso di condotta razzista da parte dei giocatori, allenatori, funzionari e tifosi. Inoltre, gli arbitri hanno la facoltà di sospendere o interrompere l’incontro in caso di episodi deprecabili.

Nonostante questo a maggio scorso, sempre in Italia a Torino, è stata di nuovo il comitato esecutivo della UEFA a intervenire con un comunicato che sottolineava la preoccupazione per i continui epidosi razzisti e chiedendo sanzioni più severe sui campi di calcio e negli stadi.

Fu proprio la Uefa il mese scorso ad aprire una inchiesta per ”presunti commenti razzisti” nei confronti del nuovo presidente della Figc italiano Carlo Tavecchio. Tavecchio durante il discorso di presentazione della sua candidatura alla Figc dichiarò infatti “Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba’ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”

La sentenza della UEFA è attesa proprio per domani 11 settembre e sia in caso di assoluzione o di condanna sarà destinata a far discutere ulteriormente i delegati riuniti per la Conferenza. Intanto per non creare imbarazzi la FIGC farà intervenire alla due giorni a Roma Fiona May, nominata dallo stesso Tavecchio Neo consigliera antirazzismo, e provando così a mostrare un volto nuovo e più presentabile del neo presidente che appena nominato è già finito sotto inchiesta.

Da cartadiroma.org


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