Il blocco dei rinnovi contrattuali per i dipendenti dello Stato è previsto per il terzo anno consecutivo.
Una decisione che tradisce un disprezzo sociale per questi lavoratori e che continua a rinforzare il perverso “patto del poco” che pesa sulla Pubblica Amministrazione: io ti pago poco e pretendo il minimo. Eppure, nonostante il sistematico danneggiamento della motivazione, nel settore pubblico vediamo spesso delle eccellenze nelle scuole, ospedali, uffici.
C’è però una categoria di statali che non subisce alcun danno economico dalla crisi e che anzi continua a percepire retribuzioni sopra la media europea: i parlamentari. A fronte di una perdita di circa 5 mila euro a testa patita nel comparto pubblico per i blocchi di rinnovo contrattuale, sarebbe stato serio ed etico che i politici si fossero imposti un pari ridimensionamento dei loro stipendi, per dare l’esempio. Come hanno fatto – va detto – solo i grillini.
Ma questo non avviene. E la frattura tra cittadini e politici si allarga.
Sempre più pericolosamente.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21