Un barcone con 250 persone a bordo è affondato al largo delle coste libiche: si teme che ci siano decine di morti. Lo ha reso noto la marina di Tripoli. “Al momento abbiamo salvato solo 26 persone, ci sono molti cadaveri in mare” ha detto il portavoce precisando che la maggior parte delle vittime erano africani e che tra loro c’erano molte donne. Il naufragio è avvenuto a Tajoura, a est della capitale libica. I soccorsi e le ricerche sono stati resi difficili dagli scarsi mezzi a disposizione della guardia costiera. La maggioranza delle navi sono battelli da pesca e rimorchiatori presi in prestito dal ministero del Petrolio. Uno degli effetti del caos politico che insieme alla mancanza di sicurezza caratterizza la Libia dopo la caduta e l’uccisione di Moammar Gheddafi nel 2011. Lo stesso caos politico di cui approfittano i trafficanti di esseri umani. E’ l’ennesima tragedia dell’immigrazione dal Nord Africa all’Europa. Dall’inizio dell’anno più di centomila persone hanno raggiunto le coste italiane, ma centinaia e centinaia hanno perso la vita durante la traversata su vere e proprie carrette del mare