Che il governo attuale guidato dall’ex sindaco di Firenze Matteo Renzi non abbia nessuna intenzione di modifica re l’ambiguo meccanismo che regola da sempre i rap porti tra la Conferenza Episcopale Italiana e quello che gli italiani destinano a lei direttamente(la cosiddetta divisione proporzionale dell’inoptato) e, di fatto, la CEI incassa tre volte di più di quanto dovrebbe ma ora vuole, addirittura dedicare all’inoptato, anche un poco del denaro che i contribuenti danno allo Stato. La legge finanziaria del governo Letta stabiliva che tra gli enti beneficiari dell’otto per mille ci fosse anche l’edilizia destinata alla scuola; il primo settembre quando il decreto attuativo, scritto dalla presidenza del Consiglio, è arrivato alla Camera dei deputati, conteneva una piccola modifica: i soldi andranno alle scuole di “proprietà pubblica dello Stato, degli enti locali territoriali e del Fondo destinato agli edifici di culto.” Questo ultimo, oltre a negozi, appartamenti e persino foreste, è il proprietario formale di 750 tra i più grandi complessi ecclesiastici, con scuole annesse, dati in gestione alle varie congregazioni che fanno parte della Chiesa cattolica.
Si tratta, ben inteso, di scuole private ma saranno quelle che si sparti ranno i 150 milioni all’anno di euro che fanno parte dell’8 per mille pagati dai contribuenti allo Stato italiano. Finora in parlamento hanno protestato soltanto i parlamentari del movimento Cinque Stelle ma i malumori, ad esempio, per il proposito di abrogare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ha generato in una parte del partito di maggioranza reazioni e malumori che forse non è il caso di sottovalutare. La verità è che gli edifici anche “commerciali” che appartengono ad enti religiosi continuano a non pagare le imposte sugli immobili che tutti gli altri pagano. Nel 2012, dopo anni di esenzione semitotale, il governo Monti-anche per evi tare una multa ormai in arrivo da parte dell’Unione Europea decise di far pagare il settore “no profit” alme no per le parti degli edifici adibiti “ad uso commerciale”. Ma poi gli uffici burocratici elaborarono un regolamento incomprensibile sicché di fatto il pagamento non ebbe luogo. Ora ci sono finalmente le nuove istruzioni pubbli cate il 26 giugno dall’Agenzia delle Entrate ma anche gli alberghi non pagano.
Le cliniche convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale non pagano e neppure le scuole private giacché la legge salva quello che chiedono alle famiglie degli studenti “importi simbolici” cioè circa 700 euro al mese. Alle scuole private, del resto, sarà confermato l’intero pacchetto dei finanziamenti diretti da mezzo miliardo l’anno ma sta per varare anche una defiscalizzazione netta delle donazioni. Nella guida ufficiale della riforma che si intitola “la buona scuola”(ma io consiglierei al presidente Renzi e al titolare del MIUR Giannini di leggere l’articolo che Le Monde ha dedicato al successo ottenuto a Parigi da un progetto scolastico di aiutare ragazzi e ragazze in difficoltà a trovare lavoro e a riprendere gli studi che sta ottenendo un grande successo e influenza le scuole di tutto il Paese vicino). Insomma, analizzando quello che sta succedendo in Lombardia sulla fecondazione eterologa con la giunta Maroni e i problemi ancora irrisolti da parte del governo e del parlamento sui diritti civili italiani non c’è da stare allegri e questo non autorizza pronostici facili per i prossimi mesi al governo delle larghe intese che è ancora al potere.