A cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, domenica 19 ottobre 2014 si svolgerà la ventesima edizione della Marcia Perugia-Assisi.
Sarà una marcia per la pace e la fraternità. Cento anni dopo quell’inutile strage, migliaia di persone si metteranno in cammino per dare voce alla domanda di pace che sale da ogni parte del mondo e per dire basta a tutte le guerre, “alle guerre fatte di scontri armati e alle guerre meno visibili, ma non meno crudeli, che si combattono in campo economico e finanziario con mezzi altrettanto distruttivi di vite, di famiglie, di imprese”.
Per il diritto umano alla pace
A cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, le Nazioni Unite hanno finalmente avviato le procedure per riconoscere la Pace quale diritto fondamentale della persona e dei popoli. La Marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre 2014 è una importante tappa della campagna di mobilitazione lanciata in Italia a sostegno del processo avviato dalle Nazioni Unite. Si tratta infatti di una straordinaria opportunità per impegnare gli Stati ad agire con maggiore determinazione e coerenza in favore della sicurezza umana, di un disarmo reale, della risoluzione pacifica dei conflitti in corso, del rafforzamento democratico delle istituzioni internazionali, della costruzione del sistema di sicurezza collettiva previsto dalla Carta dell’Onu. Per l’affermazione del diritto alla pace devono mobilitarsi tutte le persone di buona volontà, le associazioni di volontariato, i movimenti sociali, in particolare gli Enti locali e le Regioni che in Italia, per primi al mondo, a partire dagli anni ’80, hanno inserito in migliaia di statuti e di leggi l’esplicito riconoscimento del diritto alla pace.
Sui passi di Francesco… per la globalizzazione della fraternità
Raccogliendo l’appello lanciato da Papa Francesco il 1 gennaio, la Marcia Perugia-Assisi e la sua preparazione saranno dedicate alla promozione della “globalizzazione della fraternità” che deve prendere il posto della globalizzazione dell’indifferenza. La fraternità è il principio umano e politico capace di aiutarci ad uscire dalla crisi insieme, più liberi ed eguali. Un principio che va dunque scoperto, amato, sperimentato, annunciato, testimoniato e tradotto in agenda politica dalle città all’Onu.
Per un’Europa della fraternità
L’Europa è un grande esperimento di pace nato all’indomani di due grandi, tragiche, guerre mondiali. Un esperimento incompleto che rischia di fallire sotto il peso di una lunga serie di errori, egoismi e nazionalismi. Eppure dell’Europa abbiamo bisogno come della pace. Anzi per noi europei le due cose coincidono. Per questo la Marcia Perugia-Assisi, che si svolgerà il 19 ottobre nel mezzo del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, vuole rilanciare l’originale progetto di pace dell’Europa con l’obiettivo di costruire, insieme con l’Onu, un mondo più pacifico e democratico. L’Europa della fraternità che dobbiamo costruire può cominciare con il riconoscimento dello statuto di cittadinanza europea-plurale.
La nonviolenza cambia le cose
La Marcia si svolgerà nel 46° anniversario della scomparsa di Aldo Capitini, ideatore della Perugia-Assisi e maestro di nonviolenza. E proprio la scelta della nonviolenza, della sua straordinaria attualità e urgenza, accompagnerà la preparazione della Marcia. Mentre la nostra vita quotidiana è sempre più intrisa di un bullismo diffuso, siamo chiamati a fare fronte comune contro la violenza. Il processo e la condanna della violenza, in tutte le sue manifestazioni e a tutte le latitudini, è il primo passo verso la scoperta del valore superiore della nonviolenza. “La nonviolenza è per l’Italia e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società e realtà migliori.” (Aldo Capitini)