L’informazione è libera, altrimenti non è informazione

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L’informazione deve essere libera perché sia credibile e perché svolga la sua funzione dalla parte dei cittadini. E per essere libera deve poter contare su fonti autorevoli e denunce precise che vengono dalla società ,dal mondo del lavoro e dai singoli cittadini. Per questo e’ inaccettabile che qualunque azienda usi lo strumento della disciplina e della sospensione dal lavoro per intimidire chi denuncia problemi che sono,oltretutto, di rilevanza sociale. Per questo e’ grave quello che e’ successo ad Ilario e Valentino, i due autisti  colpiti da provvedimenti di sospensione per aver parlato ai microfoni di Presa Diretta denunciando uno stato problematico dei trasporti , a Roma. L’azienda che li ha sospesi ha ben altri strumenti per confutare le tesi e le opinioni espresse dai due autisti e dai giornalisti della trasmissione di Rai3. Parli con i Comunicati, le cifre , dia  all’opinione pubblica argomenti per discutere e cosi’ risolvere i problemi, invece di cercare di chiudere la bocca a chi ha solo fatto una denuncia giornalistica per mettere in evidenza una questione di rilevanza sociale. I due autisti devono tornare al loro posto di lavoro,hanno solo avuto il merito di aiutare l’informazione libera a mettere in evidenza un problema importante per i cittadini. E non c’ e’ regolamento interno ad una azienda che possa andare contro una qualsiasi forma di denuncia giornalistica fatta nell’interesse sociale e collettivo. La loro storia e’ la nostra storia , di giornalisti che vogliono fare una attenta informazione, libera e democratica.

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