4 settembre, Venezia.Giornata degli Autori: L’ANAC, gli autori cinematografici, dopo l’incontro con il ministro Franceschini che ha modificato l’applicazione dei benefici fiscali del tax credit a tutto il settore dell’audiovisivo nazionale, gli autori cinematografici chiedono di rilanciare immediatamente lo stabilimento di Cinecittà, struttura indispensabile per il cinema italiano. Si sottolinea che, dopo circa tre anni di conflitti, tensioni e preoccupazioni per le sorti degli Studios nulla è stato fatto, ecco perché l’esigenza di un tavolo dal titolo “Cinecittà Mon Amour – Gli autori per un bene pubblico europeo”.
Dopo 17 anni di gestione privata che non ha dato i frutti desiderati, gli autori si confrontano con, Nicola Borrelli (MiBAC), Roberto Cicutto (Ad di Istituto Luce Cinecittà), Luigi Abete (ex presidente, ora azionista di Cinecittà Studios), lo scenografo e socio ANAC Enzo De Camillis, e Massimo Corridori (Rsu di Cinecittà Studios) moderato da Richard Heuzé, corrispondente di Le Figaro. Dopo l’introduzione del presidente dell’ANAC, Ugo Gregoretti, si è iniziato, grazie al collegamento skype coordinato da Antonio Falduto, la testimonianza di Nico Dekker, chief executive dei Cape Town Film Studios, una realtà nata da una manciata di anni e già in attivo grazie a un lavoro “non tanto sulla modernità della struttura, quanto sui contatti e la collaborazione con i registi e della creatività”. Per il Dg Cinema Borrelli – e da una carenza di domanda che provoca un basso sfruttamento della capacità produttiva e quindi problemi occupazionali”. dichiarando la possibilità di un eventuale intervento RAI.
Per Roberto Cicutto, a seguito di un travagliato periodo sono cambiati quattro ministri della cultura, ora urge la volontà politica di riorganizzarsi. Gli attuali 21 teatri di posa, oggi troppi per la produzione: potremmo affittarne meno a Cinecittà Studios e occupare in parte con attività culturali diverse, magari il Museo del cinema italiano invocato dal ministro”. Luigi Abete, azionista degli Studios, conferma che “si gira poco nei teatri perchè la produzione filmica nazionale è in crisi. Silvia Scola (vice Presidente dell’ANAC), sottolinea l’importanza di uno stabilimento come Cinecittà che a oggi non ha avuto una gestione all’altezza del suo nome. Chiedendo una immediata collaborazione delle parti per rilanciare una Cinecittà in grado di soddisfare le esigenze di un mercato Europeo. Enzo De Camillis scenografo e socio ANAC, accenna alla Cinecittà degli anni ottanta e le possibilità di rilanciare lo stabilimento, sottolineando che i suoi confronti tra il cinema di ieri e quello di oggi, non è dato da nostalgia ma dalla possibilità di dire che, se c’èra un cinema italiano riconosciuto in tutto il mondo ci può essere la possibilità di riuscirci anche oggi. Consigliando direttamente al Dott. L. Abete di trovare un accordo tra ANICA, RAI e Mibact per riportare il cinema e le fiction a ricostruire le scenografia a Cinecittà. Riportare al centro del sito Cinecittà i magazzini di arredamento, sartorie e tappezzerie, come era all’origine e organizzare una scuola europea dei mestieri e dell’artigianato cinematografico all’interno degli studios. Secondo il rappresentante dei lavoratori Massimo Corridori “sembra di essere tornati indietro di due anni e di non vedere margini per andare avanti. Dopo 17 anni di gestione privata constatiamo un fallimento, sia rispetto all’appeal degli Studios per il mercato, sia sul fronte occupazionale”. “Mettiamo in stand-by per tre anni il progetto edilizio e riuniamo intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati, compresi quelli creativi, per definire un futuro luminoso degli studios di Cinecittà”. A conclusione dell’incontro, il Dott. Abete ha dichiarato la sua disponibilità, di confrontarsi con gli addetti ai lavori per trovare una formula consona con tutti gli operatori del settore. Per un nuovo stabilimento Europeo chiamato Cinecittà.