Isis Isil Is al momento non sono acronimi d’interesse generale, almeno per quanto riguarda i miei connazionali incattiviti tra i grovigli degli acronimi Imu Tasi Tari, ma più ancora per quelli che (avulsi da acronimi) da un bel po’ stanno giusto arrabattandosi a inventarsi il modo di sintetizzare pranzo con cena senza bisogno d’acronimi in quanto che per quelli (pare siano milioni!) è la sostanza l’obiettivo principale
Per tutti gli altri che invece possono anche (ancora) permettersi d’occuparsi di (cosiddetta) politica estera pensiamo sia giunto il tempo di risolvere per loro un dilemma esistenziale: perché le nostre italiche testate ci confondono (bontà loro, ci risparmiano l’Isil) tra Isis e Is? Quale sarà mai la differenza tra ‘sti acronimi? Nessuna. Intanto sono acronimi impostici dagli States, un po’ come l’AIDS (Acquired lmmunodeficiency Sindrome) invece della più comprensibile italica SIDA (sindrome da immunodeficienza acquisita). E vabbe’ :ormai per quella è andata. Se intendiamo però darci giusto una vaga idea di ciò che (si badi: a livello mondiale) l’oltreoceano sta (ancora una volta) cercando d’inculcarci, ebbene sappiate che quella “L” di Isil che spunta tra Isis e Is (Stato islamico dell’Iraq e della Siria a volte tradotto in Stato islamico dell’Iraq e della grande Siria) sta per “levante” un po’ come a rimarcare quell’Est che agli americani sta, nonostante Gorbaciov, ancora, come da sempre, inviso. Gli italiani che vogliono capire veramente chi (oggi) è il nemico cattivissimo possono fare riferimento all “IS” (Islamic State) che in italiano fa “SI” (Stato Islamico), ma non se lo vedranno mai scritto così.
Tutto il resto è noia? Forse. Califano (il nostro per celia nomato califfo) la vedeva così, ma non è detto che avesse ragione, cribbio!