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“Inventare il tempo” – di Sandro Cappelletto. Dal 17 settembre su su Rai5. Oggi alle 12 la presentazione

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Con Inventare il tempo Rai Cultura racconta la grande musica attraverso uno spettacolo di parole e suoni eseguiti dal vivo. Alcune delle creazioni più alte della musica da camera vengono così scomposte e ricomposte attraverso un costante dialogo tra il narratore – il giornalista e storico della musica Sandro Cappelletto – e gli interpreti chiamati a interrogarsi sulle ragioni del compositore, sui propri dubbi,  sulle proprie scelte, per aiutare il pubblico a comprendere un momento musicale.
Tra i capolavori proposti, le Variazioni Goldberg di Bach, il Quartetto delle dissonanze di Mozart, il Quintetto con pianoforte di Šostakovič, il Quartetto per la fine del Tempo di Olivier Messiaen, i Canti polacchi di Chopin.

Interverranno: Silvia Calandrelli, Direttore Rai Cultura Pasquale D’Alessandro, Direttore Rai5 Sandro Cappelletto, Giornalista e storico della musica Angelo Bozzolini, Regista con la partecipazione del Quartetto Guadagnini

Una serie in 8 puntate in onda ogni mercoledì dal 17 settembre alle ore 21.15 su Rai 5, ch. 23 del digitale terrestre e ch. 13 TivùSat

Presentazione 16 settembre 2014, ore 12.00 – Roma, V.le Mazzini, 14 – Sala A

Inventare il tempo: un nuovo programma di Rai 5, protagonista la musica.  Musica eseguita e musica narrata. Si ascolta e si racconta un quartetto d’archi, una sonata per pianoforte, un madrigale, come si racconta un romanzo. Uno spettacolo di musica e parole in cui il compositore e la sua opera vivono nella storia del loro tempo e la trascendono per arrivare fino a noi.

Come accade ai capolavori. E i capolavori non mancano nelle otto puntate della serie, tra le creazioni più alte della musica da camera: le Variazioni Goldberg di Bach, il Quartetto delle dissonanze di Mozart, il Quintetto con pianoforte di Sostakovich, il Quartetto per la fine del Tempo di Olivier Messiaen, i Canti polacchi di Chopin. Sul set il narratore, Sandro Cappelletto, giornalista e storico della musica. Accanto a lui gli interpreti. Molti i giovani, come i due ragazzi e le due ragazze del  Quartetto Guadagnini, recente vincitore del Premio Abbiati della critica musicale italiana riservato ai giovani interpreti. Con loro, alcuni dei grandi nomi delle sale da concerto: Ramin Bahrami, Alessandro Carbonare, Michele Campanella, Gabriele Geminiani. E due celebri soprani: Daniela Mazzucato e Michela Sburlati. La regia di Angelo Bozzolini, autore  televisivo e cinematografico, regista del recente film sull’Orchestra di Santa Cecilia, Il carattere italiano,è centrata sul volto e il corpo degli interpreti, per comunicare la tensione e la fisicità stessa dell’esecuzione musicale. Parole e suoni si inseguono, il racconto e l’esecuzione si integrano.

La musica viene così scomposta e ricomposta, come “riscritta”, attraverso un costante dialogo tra il narratore e gli interpreti, chiamati a interrogarsi sulle ragioni del compositore, sui propri dubbi,  sulle proprie scelte, invitati a stare al gioco, se serve a ripetere, anche a variare, o a sbagliare, una battuta o un tema, per aiutarci a comprendere un momento musicale. Il programma prova a illuminare la storia e la struttura dell’opera prescelta, andandole dentro. E uscendo talvolta dal set per proporre immagini capaci di contestualizzare il luogo e il tempo della creazione dell’opera. Il set non è uno studio televisivo, ma un ambiente reale. Sono stati scelti interni di palazzi romani, in gran parte sedi di istituzioni culturali europee: sentiremo Mozart e Schubert nella biblioteca del Forum Austriaco di Cultura, Bach e Messiaen al Goethe Institut, Chopin nel salone dell’Istituto Polacco, Gesualdo nel cinquecentesco Palazzo Caetani.

Una “ben temperata sobrietà” sovrintende a Inventare il tempo. Nessun effetto gratuito, ma essenzialità e chiarezza di immagini, di suoni, di parole. Quattro telecamere HD, una steady cam che fluttua tra gli strumenti, una piccola slider: la grammatica dell’immagine è sempre al servizio del testo e della partitura. Sandro De Pascalis cura una fotografia dalla forza cinematografica. La registrazione del suono, rigorosamente dal vivo, é affidata alla sensibilità di uno specialista come Igor Fiorini. Inventare il tempo è prodotto per Rai 5 da Luca Criscenti di Land Comunicazioni, società specializzata in contenuti culturali – arte, musica, storia – per la televisione.


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