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C’è posta per Hollande: il coltello (fantasma) colpisce ancora

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Un messaggio di puro sangue ai governanti francesi. Dove, però, il sangue non c’è. Herve Gourdel, turista francese, è stato ucciso in Algeria (così dichiarano i terroristi) da Jund al-Khilafa, un alleato dello Stato Islamico di Iraq e Siria. Questo è ciò che si vede su Youtube.

La macabra web serie sulle decapitazioni non accenna a concludersi. E con essa tutti gli interrogativi che ci siamo posti sin dalla diffusione del primo video, quello di James Foley. Il perché dell’autocensura dei terroristi islamici, il perché dell’autocensura di Google. Ricapitolando: le immagini di James Foley sono state visibili per poco più di venti minuti, idem per quelle di Steven Sotloff, il secondo giornalista americano ucciso dai miliziani dello Stato Islamico. Alcuni quotidiani online censurano comunque il secondo video, nonostante, questa volta, non si veda nemmeno il cadavere. Qui il video (già censurato) di James Foley:

E questo è tutto ciò che si vede su Sotloff:

Tra quelli dei due reporter americani, l’Isis ha rilasciato il video della decapitazione di un prigioniero curdo: i boia alle sue spalle sono tre, ma né la forma del messaggio, né la sostanza, cambiano.
Arriva poi il messaggio agli alleati dell’America. E’ il 22 settembre, il destinatario è David Cameron, Primo Ministro inglese. Il video è ancora su Youtube, a questo link:

Stessa identica scena dei due precedenti, ritorna l’inquadratura finale sul corpo dell’operatore umanitario David Cawthorne Haines, questa volta sì, nel sangue. La testa è appoggiata sopra la schiena, esattamente come per Foley. E, nei panni di Sotloff, questa volta c’è Alan Henning, un altro volontario britannico rapito a dicembre.

Nel frattempo su Youtube è ancora visibile questo contenuto, sempre per chi abbia sangue (freddo) a sufficienza per non distogliere lo sguardo fino alla fine.
Resta inevaso l’interrogativo: perché Google rimuove i video dell’Isis e non si preoccupa di tutto ciò che di più cruento è facilmente accessibile sul suo canale?

Ora c’è posta anche per Hollande. Continuano i raid americani e Obama mostra il suo volto più pugnace di fronte all’Assemblea dell’Onu, in risposta alle barbare uccisioni e al messaggio dell’Isis che recita sempre più o meno così: “Proprio come i vostri missili continuano a colpire il nostro popolo, il nostro coltello continuerà a colpire i colli del tuo popolo”.  Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban-Ki-Moon, invece, dichiara che “la minaccia più grande per i terroristi, nel lungo termine, non è la potenza dei missili, ma la politica dell’inclusione. I missili potranno uccidere i terroristi, ma un buon governo uccide il terrorismo” (fonte United Nations News Center).

Un interessante sondaggio del Wall Street Journal mostra come il 60% degli americani pensi che l’azione militare contro lo Stato Islamico sia nell’interesse nazionale. Ma non lo sono evidentemente i 200mila morti del conflitto siriano.


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