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Slogan e murales contro gli ebrei: in Europa è allarme antisemitismo

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Il network europeo contro il razzismo Enar è preoccupato per il proliferare di attacchi in seguito alle operazioni militari di Israele nella striscia di Gaza: “Chiediamo a tutti i governi europei di adottare misure concrete per combattere l’odio”

BRUXELLES – Il network europeo contro il razzismo Enar lancia l’allarme: l’escalation di attacchi antisemiti dovuta alle operazioni militari di Israele nella striscia di Gaza è preoccupante.

In una nota, l’Enar stigmatizza gli slogan che invocano ‘morte agli ebrei’ scanditi nelle strade di diverse città europee, soprattutto durante manifestazioni in Francia e in Belgio. La rete antirazzista riporta che sui social media olandesi, ad esempio, sono state registrate nelle ultime due settimane oltre quattrocento espressioni di antisemitismo. Nel Regno Unito, a luglio, gli attacchi di matrice antisemita sono raddoppiati, raggiungendo i cento in un mese. In Germania, manifestanti antiebraici sono stati fermati mentre attaccavano una sinagoga a Berlino e un’altra sinagoga è stata fatta oggetto di lanci di bottiglie Molotov a Wupertal. Un barista di Liegi ha persino esposto un’insegna in cui si dice: “In questo caffè i cani sono benvenuti, gli ebrei no”. E graffiti e murales antisemiti sono apparsi in molte città europee.

Secondo l’Enar, questo clima di tensione e di odio tocca anche le organizzazioni ebraiche più progressiste, che devono spesso ricorrere alla protezione delle forze di polizia, e fa sì che le comunità ebraiche debbano vivere in una situazione di paura e isolamento.

Il presidente del network europeo antirazzista Sarah Isal ha dichiarato: “Lottare per la giustizia, e in questo caso sostenere la causa palestinese, è assolutamente legittimo, ma non si può permettere che ciò sia fatto a discapito della sicurezza e dei diritti fondamentali degli ebrei europei. Questa escalation antisemita è semplicemente inaccettabile. La libertà di espressione e di dissenso nei confronti di quello che sta facendo lo stato di Israele e delle sue violazioni dei diritti umani è sacrosanta – continua Isal – però per nessuna ragione questa deve sfociare in atti o espressioni razziste nei confronti di comunità che sono legate a Israele stesso ma che non sono responsabili per i suoi misfatti. Chiediamo a tutti i governi europei di adottare misure concrete per combattere l’odio e la violenza antisemita e, più in generale, tutte le forme di razzismo nei confronti di qualsiasi comunità, minoranza o gruppo di persone. L’odio è odio, contro chiunque questo sia rivolto”.

Intanto, proprio oggi, l’alto rappresentante agli esteri dell’Ue, Catherina Ashton, ha condannato con forza i recenti attacchi israeliani alla scuola Onu  e al mercato di Shejaiya, che hanno provocato la morte di almeno 40 civili, fra cui molte donne e  bambini, definendoli episodi inaccettabili. La Ashton, unendo la sua indignazione a quella del segretario Onu Ban-Kimoon e dell’Alto Commissariato per i Rifugiati, ha chiesto un’indagine rapida e immediata sui due attacchi, anche se non c’è dubbio che siano responsabilità dell’esercito israeliano, e ci sarebbe da chiedere all’alto rappresentante chi dovrebbe, secondo lei, svolgere l’inchiesta.

I morti a Gaza, solo nell’ultima giornata di combatimenti, sono stimati in 108. E il premier israeliano Benjamin Netanyiahu ha dichiarato che non si fermerà finché tutti i tunnel usati dai miliziani palestinesi non saranno distrutti. (Maurizio Molinari)

Da redattoresociale.it


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