Riforma scuola: Rete studenti, “non vediamo alcuna apertura del Ministro Giannini ad un dialogo con gli studenti

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“Apprendiamo tramite stampa che ieri al Meeting di Comunione e Liberazione è intervenuta il Ministro Giannini parlando del provvedimento scuola che verrà presentato questo venerdì al Consiglio dei Ministri. Dalle dichiarazioni della Ministro, però, non vediamo particolari sorprese sulle discussioni che da anni accendono il dibattito sulla scuola”. A scriverlo in una nota la Rete degli Studenti Medi.
“Pur essendoci degli aspetti potenzialmente positivi nelle dichiarazioni del Ministro – afferma il portavoce Alberto Irone – come le nuove assunzioni di docenti, alcune novità sulla didattica e sugli strumenti digitali o un più equo rapporto tra studenti disabili e insegnanti di sostegno, altri aspetti del provvedimento scuola ci lasciano perplessi.”
Continua Irone: “Il Ministro Giannini ha parlato di necessità di far convivere Scuola Pubblica e Scuole Paritarie come due mondi indispensabili l’uno all’altro, quando però la Scuola Pubblica è stata massacrata negli ultimi anni ed è quindi a questa che dovrebbe andare la massima attenzione del Ministro. Inoltre in merito al’alternanza scuola-lavoro crediamo che farla funzionare sia una priorità del nostro sistema di istruzione ma che questo non debba essere fatto a discapito dell’indipendenza della Scuola Stessa dal mondo del privato. In ultimo il Ministro invita ed incentiva i privati a finanziare scuole e laboratori scolastici del proprio territorio per migliorare la qualità della didattica. Ma chi ci garantisce che questi finanziamenti non siano poi vincolati in qualche modo alla volontà esclusiva del finanziatore? Chi garantisce che i laboratori non diventino luogo di ricerca privata e lavoro unicamente dedicati all’impresa del finanziatore? Sono tutte scenari non molto lontani dalla realtà e che ci spaventano per la piega che possono far prendere alla scuola pubblica.”
Conclude Irone: “Nel complesso non vediamo alcuna apertura del Ministro ad un dialogo con gli studenti per parlare del Provvedimento sulla Scuola. E’ anche inaccettabile la decisione del Ministro di presentare il Provvedimento sulla Scuola al Meeting di Comunione e Liberazione, dove nemmeno il Presidente del Consiglio, seppure invitato, è andato. Nel complesso è positivo se il Ministro ha detto che il Provvedimento guarda “ai prossimi trent’anni della Scuola e non ai prossimi tre”, ma dipende anche come ci guarda: se si intende attaccare la sua natura di luogo pubblico e primo luogo di formazione di persone e cittadini per renderla ancora più selettiva ed esasperando la differenza tra formazione accademica e formazione professionale siamo pronti ad accendere il dibattito sul tema della scuola scendendo in piazza il 10 ottobre.
Il 10 ottobre diremo ancora una volta che la scuola la viviamo noi studenti ed è quindi necessario il nostro ruolo nella stesura della riforma epocale della Scuola Pubblica. Non accettiamo più false promesse sulle Rivoluzioni della Scuola, ci sembrano sempre di più rincorse allo slogan senza una vera prospettiva e volontà di rivoluzione veramente e completamente la Scuola italiana.”


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