Patto eterologo

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C’è una mitologia da Santo Graal nei cercatori del “Patto del Nazareno”, che hanno in mente un documento scritto e sottoscritto da Renzi e Berlusconi, con l’elenco degli impegni reciproci.
Temo che il loro sforzo sia vano, semplicemente perché la “carta” non c’è mai stata. C’è stata invece un’affermazione – la “profonda sintonia” esternata da Renzi dopo un incontro con Berlusconi – che vale più di un contratto. I due infatti non sii sono impiccati in una rigida lista di concessioni, ma hanno condiviso un obiettivo, quello di dividersi i benefici delle riforme, lasciando briciole alle minoranze e fuffa agli elettori.

Perché il vento gira.
E se domani sarà Renzi a godere dell’accentramento dei poteri nell’esecutivo a discapito del parlamento, dopodomani il bastone del comando toccherà a Berlusconi (padre o dinastia).
L’importante (per entrambi) è non avere l’intralcio della democrazia parlamentare, per lasciare solo quella extra-parlamentare dei referendum e delle leggi di iniziativa popolare, in modo che i cittadini frustrati dalla mancanza di raappresentanza possano sempre sfogarsi con il sano fitness democratico delle raccolte firme (neanche on line).

Così la sinistra sta mettendo al mondo una riforma che non le somiglierà.
Colpa dell’inseminazione eterologa con la destra


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