La “riso terapia”, raccontata nella biografia cinematografica interpretata da Robin Williams, continua a diffondersi nei luoghi di cura e di sofferenza. In questi giorni in Perù il 9° Festival annuale “Belen”, con centinaia di clown volontari da tutto il mondo
ROMA – “Patch Adamas” perde un altro dei suoi volti più popolari: dopo Philip Seymour Hoffman, che nella pellicola della Universal interpretava il ruolo dello studente Mitch, se ne è andato anche Robin Williams, protagonista del film nei panni del medico Hunter Doherty “Patch” Adams, che negli anni ‘70 ha posto le basi della “riso terapia”. Un’esperienza che, da quel momento in poi, ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti e in tutto il mondo e che ancora oggi, grazie a folte schiere di volontari, “porta il sorriso” nei corridoi di tanti ospedali e in tutti quei luoghi in cui il dolore porta paura e tristezza.
E proprio in questi giorni, mentre il mondo del cinema piange la morte dell’attore di Hollywood, quella “clown terapia” a cui ha prestato con successo il volto celebra la propria vitalità ad Inquitus, in Perù, dove dal 5 al 17 agosto si svolge il 9° festival annuale “Belen“, promosso da Gesundheit! Institute e l’associazione peruviana Bolaroja Clown Doctors. Belen è una delle comunità più povere del paese, che risiede ai margini di Inquitus, la più grande città del mondo non raggiunta da una strada. E’ qui che, ormai 10 anni fa, le associazioni Gesundheit! E Bolaroja diedero vita alla prima iniziativa con la comunità locale: ridipingere tutte le case, per ridare colore, energia e bellezza a quella periferia triste e desolata. Realizzato con successo questo primo progetto e stabilito così un positivo legame con la comunità, seguirono altre iniziative: tra queste, la più importante è proprio la “clowneria”, una “strategia che – spiegano i promotori – combina gioco, arte, lavoro e assistenza sanitaria. Il Festival di Belen è diventato così un appuntamento annuale, che richiama volontari da tutto il mondo e offre loro l’occasione per conoscere le radici della povertà, ma anche la ricchezza sociale e la creatività collettiva della comunità”. Sono circa un centinaio i volontari che quest’anno partecipano all’evento, suddivisi in dieci “famiglie pagliaccio”, ciascuna guidata da un membro dello staff. Le giornate sono articolate in workshop per l’apprendimento delle tecniche di clowneria, laboratori di movimento, musica, improvvisazione e meditazione e interventi di esperti, tra cui lo stesso Patch Adams. Naturalmente, non mancano i momenti di lavoro all’interno di ospedali, luoghi di cura, carceri e case di riposo.
Clownterapia nel mondo. Come riporta uno dei principali siti italiani dedicati a questo tema, molte sono le associazioni che in tutto il mondo praticano la “terapia della risata” negli ospedali e nei luoghi di cura, ispirandosi, più o meno direttamente, all’esperienza di Patch Adams. Nella ‘“Health Scienze University” dell’Oregon, i pazienti sono accuditi dagli “infermieri del sorriso”, che portano scritto sul camice: “attenzione, il buonumore può essere pericoloso per la tua malattia” . Al “Saint Joseph Hospital” di Houston, nel Texas, gli ammalati sono accuditi da suore umoriste, mentre all’interno del “Saint John Hospital” di Los Angeles, una tv a circuito chiuso trasmette solo ed esclusivamente materiale comico. A San Francisco, alla “Stanford University School of Medicine”, esiste un istituto gelotologico. Si pratica la clownterapia anche in Nuova Zelanda, in Sud Africa e in Israele, dove Lev Hasharon porta il buonumore in corsia. L’interesse per i “dottori-clown” ha coinvolto alcune riviste scientifiche che si sono specializzate sul fenomeno clownterapia; oggi le pubblicazioni sono numerose e ultimamente è nato il periodico internazionale “Humour International Journal of Humour reserch“
Clownterapia in Europa. In tutti i principali paesi europei le corsie degli ospedali trovano l’allegria grazie ai volontari clown: in Austria ci sono Clowns Doctors e Die Roten Nasen; in Francia “Le rire médecin“, in Olanda Die Clown Doktoren e Clini Clowns“, in Gran Bretagna Hospital Clowns e Caring clowns International, in Spagna Pupaclown ePallapupas , in Portogallo Operação Nariz Vermelho. Nell’Europa del Nord, “i dottori-clown” sono presenti in Svezia, presso l’ospedale civico di Montala, mentre a Zurigo è presente Max Doen. In Danimarca due medici in pensione, Ole Helmig e Morgens Andreassen, hanno fondato un’associazione che ha lo scopo di portare il buonumore in corsia. (cl)