“Ho scritto “Occhiali rotti” pensando a Enzo Baldoni. Voglio dedicare questo premio ai suoi familiari e il mio pensiero va a tutti quei reporter sparsi nel mondo che, a rischio della loro pelle, ci tramandano una verità senza filtri, raccontandoci il punto di vista dei deboli e di chi altrimenti non avrebbe voce”. Era l’aprile 2007, quando Samuele Bersani vinse il premio di Amnesty International per il miglior brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente. Non erano passati neanche tre anni e di Enzo Baldoni, oltre ai suoi familiari, se ne ricordavano in pochi. Se n’erano dimenticati persino coloro che gli avevano dato del “pirla”, inaugurando una serie purtroppo lunga di offese nei confronti di chi gira il mondo senza armi se non i propri occhi, un taccuino o una macchina fotografica.
L’amore per la vita, la voglia di capire e soprattutto il suo tono lieve nel raccontare fatti terribili. Poteva dare l’idea di essere capitato per caso in Iraq, ma Enzo non capitava mai per caso. Lo muoveva la curiosità, che è un aspetto dell’animo umano tra i più straordinari.
* portavoce Amnesty International Italia