A 60 anni dalla sua morte, De Gasperi ci manca. Ci manca il suo senso del dovere verso una una nazione da ricostruire, il rigore morale, la schiena dritta nei confronti di papi e re, la sua sobrietà, il rispetto per gli avversari.. Ora è il tempo dei carismatici, di chi promette a tutti per piacere a tanti, di chi nega rispetto agli avversari con un vaffa, di chi vuole zittire le minoranze, scambia velocità di riiforme con la loro qualità, chiede sacrifici e va in alberghi lussuosi.
C’è una costituzione morale che è stata corrosa in millimetro al giorno, per anni.
Sulla base di uno scambio letale per lo sviluppo civile del Paese: la politica ha chiesto ai cittadini di non chiederle coerenza e in cambio non avrebbe preteso da loro correttezza.
Il resto è la storia di una nazione che – in larga parte – ha perso l’orgoglio della dignità, per inseguire il mito della convenienza.
Dove un nuovo De Gasperi – aspro ma integro e lungimirante – ancora non si vede.
E forse, non sarebbe accolto.
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