Ci auguriamo che, quanto prima, il gruppo dirigente della Rai voglia presentare in modo pubblico l’annunciato piano di riforma editoriale ed industriale. Quanto più ambizioso sarà e quanto più sarà capace di andare oltre i confini della riforma del 1979 e tanto meglio sarà. Per queste ragioni sarebbe davvero poca cosa se il tutto dovesse ridursi a qualche mediocre accorpamento o a qualche sforbiciata alle edizioni dei Tg. La Rai ha bisogno di un radicale ripensamento che metta al centro il prodotto, la qualità della offerta, la esaltazione della ideazione, la valorizzazione delle risorse interne e magari anche il recupero di quei talenti che sono stati messi alla porta per ragioni esclusivamente di tipo politico”. Lo affermano in una nota Giuseppe Giulietti e Federico Orlando, portavoce e presidente di Articolo21.
“Alla politica, ovviamente spetta il compito di accompagnare questo progetto riformatore con una legge che superi il conflitto di interesse, liberi la Rai dalle interferenze indebite e definisca il perimetro delle risorse in modo non discrezionale. Un progetto di tale natura, ovviamente, ha bisogno di trasparenza, di confronto pubblico, di coinvolgimento di quanti, dentro e fuori la Rai, credono davvero nel ruolo e nella funzione del servizio pubblico. Siamo sicuri che il governo, la commissione di vigilanza, e la stessa Rai vorranno definire quanto prima modi e forme di questo confronto. Articolo 21 dedicherà la sua assemblea nazionale alla promozione di una campagna di iniziative, in Europa e in Italia, tese a sollecitare l’immediato adeguamento delle normative italiane a quelle già in vigore nei principali paesi europei”.