Consegnate le tre inchieste finaliste che verranno premiate a Riccione, a settembre, durante la XX edizione del Premio Ilaria Alpi// – In un pomeriggio d’estate, nella sede della ospitale Fondazione Lelio Basso a Roma, a due passi da un litigioso Senato della Repubblica… mettete intorno ad un tavolo un ventina di maturi giornalisti ed esperti di comunicazione (e un avvocato) che non percepiscono alcuna remunerazione e chiedete loro di scegliere una vincitrice fra tre diverse inchieste televisive. Assisterete a una piccola trasmutazione alchemica. Di minuto in minuto diverranno più giovani e appassionati, come se quelle inchieste le avessero firmate loro. Le difenderanno e si accapiglieranno come veri contendenti. Se avete pensato che potessero avere voglia di sbrigarsela in un’oretta avete sbagliato.
È quello che è accaduto ai giurati del Premio intitolato a Roberto Morrione che, pochi giorni fa, hanno dovuto scegliere la vincitrice fra le tre inchieste selezionate e finanziate per la edizione 2014 che si concluderà a Riccione il prossimo 6 settembre.
-le musiche sono perfette…
-i tagli troppo violenti…
-è sbagliato il sonoro…
-no, una poesia sgangherata prende il cuore un distico perfetto annoia…
-troppa arroganza…
-per niente ! senza un po’ d’arroganza non puoi raccontare…
-perfetta la conoscenza del territorio…
-l’obiettivo non è centrato…
-neanche per idea è l’unico centrato se no che noia…
-il viaggio, dov’è il viaggio…
Battute annotate qua e là. Chi ne ha voglia può indovinare di quali inchieste si parli ma io che faccio il presidente della giuria non posso dirlo. Posso solo dire che c’è stata battaglia perché le inchieste prodotte quest’anno hanno cose buone, cose poco note, cose meno buone o note ma tutte e tre, senza distinzioni, hanno entusiasmo, discrete punte di buona tecnica, capacità di catturare l’attenzione. I giurati hanno molto discusso e anche i tutor: Alessandro Gaeta, Francesca Barzini e Mario Sanna, pur non potendo per regolamento votare, ce l’hanno messa tutta per difendere e dare valore al lavoro dei propri pupilli: …è colpa mia se questo non viene detto…eh, sì quell’errore non l’avevo visto… Proprio come delle mature zie che non ci stanno a sentire criticare i beneamati nipoti che si sa, non potevano fare meglio ma una competizione è una competizione.
Grazie a tutti e tre. Hanno molto aiutato il lavoro dei giurati che ugualmente non è stato facile: “Anello di fumo”, “I camion degli altri” , “Una storia sommersa”…tre buoni lavori .
Solo alla fine il nodo si è sciolto con l’ultimo voto, quello di Piero Badaloni che ha partecipato alla sessione della giuria mentre era impegnato altrove e con l’ultimissimo, quello della presidente della giuria che neanche lei riusciva a scegliere. Bravi a tutti, proprio a tutti i concorrenti! Ci avete costretti a discutere per quasi quattro ore: Edoardo Belli, Rossella Granata, Elena Risi, Valentina Vivona per “Anello di Fumo”; Lorenzo Pirovano per “I camion degli altri”, Alessandro Accorsi, Giulia Bertoluzzi per “Una storia sommersa”
* Marcella Sansoni, giornalista. E’ attualmente presidente della giuria del Premio Roberto Morrione
[Nella foto i vincitori della precedente edizione, da sinistra: Andrea Tornago, Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale]