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Pomezia. Due giornaliste cacciate dal palazzo comunale. Sindaco tace

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Il sindaco Fucci (Cinque Stelle) tace. L’Associazione Stampa Romana protesta. Il sito del Comune annuncia: l’Amministrazione comunicherà solo via internet

A Pomezia (Roma) due giornaliste, che avevano l’accredito per seguire un incontro del sindaco, non hanno potuto seguirlo e sono state costrette a lasciare il Palazzo Comunale senza una valida motivazione. Invece di fornire spiegazioni, il sindaco, Fabio Fucci, eletto tra le fila del Movimento 5 Stelle, ha annunciato il silenzio stampa dell’amministrazione sulla vicenda fino al 31 agosto prossimo. Lo ha deciso dopo che l’Associazione Stampa Romana ha denunciato il fatto con un comunicato. Le giornaliste hanno intenzione di segnalare i fatti all’Ordine dei Giornalisti sottolineando che è stato negato il diritto di cronaca. Solidarietà a Martina Zanchi e Giulia Presciutti è stata espressa dall’Associazione Stampa Romana e da esponenti politici del Pd e di Rifondazione Comunista di Pomezia.

“Le comunicazioni dell’Amministrazione saranno veicolate esclusivamente attraverso i canali istituzionali (sito, Facebook, Twitter). La stampa potrà servirsi di questi per svolgere il proprio lavoro”, si legge sul sito del Comune.

IL CASO – Il 24 luglio scorso Martina Zanchi, collaboratrice della testata Tempi Nuovi e Giulia Presciutti, giornalista dell’emittente televisiva regionale Supernova, dopo avere richiesto ed ottenuto i pass stampa necessari per seguire in Comune un incontro tra il sindaco e alcuni occupanti abusivi di case popolari, sono state allontanate dall’edificio senza che fosse fornita loro una motivazione. Alle due croniste è stato poi riferito da un vigile che la decisione era stata presa dall’assessore Veronica Filippone.

“Non esistono categorie con particolari privilegi”, ha fatto sapere il sindaco, e “i giornalisti non hanno maggiori diritti degli altri cittadini: di conseguenza possono accedere agli Uffici comunali esclusivamente se invitati o su appuntamento”.

IL RACCONTO – “Sin dal mattino io e la collega Presciutti stavamo seguendo le proteste degli occupanti abusivi delle case popolari di piazza Aldo Moro che avevano chiesto un incontro con il sindaco Fucci”, racconta Martina Zanchi. “Nel pomeriggio il primo cittadino ha accettato di ricevere una delegazione di manifestanti”, aggiunge.

“Una volta arrivate davanti al Comune abbiamo consegnato i documenti e ci è stato rilasciato dai vigili urbani il pass stampa per accedere all’edificio”, spiega Giulia Presciutti. “Dopo aver raggiunto la sala dell’incontro ci è stato comunicato che avremmo dovuto attendere fuori”.

“Abbiamo deciso di aspettare in attesa del termine della riunione per poter prendere le dichiarazioni del sindaco, ma poco dopo il vigile ci ha invitato a lasciare l’edificio comunicandoci che si trattava di un ordine dell’assessore Filippone”, racconta Zanchi. “Ci siamo rifiutate di andare via fino a quando la vigilessa che ci aveva rilasciato il pass ha cercato di strapparmelo dalle mani”, aggiunge la giornalista.

LA REPLICA – L’assessore Filippone ha commentato così l’accaduto: “L’incontro non era pubblico e le giornaliste non avevano un appuntamento, per cui ho dato disposizioni affinché fossero invitate ad accomodarsi fuori e ad attendere lì la fine dell’incontro”.

“Non è la prima volta che si verificano momenti di tensione tra il Comune e i giornalisti”, denuncia Giulia Presciutti. “Il 12 giugno scorso, durante un consiglio comunale agitato dalla protesta di alcuni lavoratori ci è stato insistentemente chiesto dal presidente del consiglio comunale Renzo Mercante di spegnere le telecamere, ma tutti i cronisti si sono rifiutati. In precedenza molti giornalisti sono stati oggetto di pesanti attacchi dalla maggioranza”.

RR

Da ossigeoinformazione.it


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