Iran, vietato lo stadio alle donne

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A Tehran, durante la partita di volley tra le nazionali maschili di Iran e Brasile, alle donne iraniane é stato imposto di stare dietro ai cancelli.
Di Tiziana Ciavardini – Repubblica.it

Sembrava ci fosse stata qualche apertura sul fronte delle donne per quanto riguarda la loro presenza negli stadi e invece nulla di fatto. Alcuni giorni fa, a Tehran, durante la partita di volley tra le nazionali maschile dell’Iran e quella del Brasile, presso lo Stadio Azadi, alle donne brasiliane é stata data la possibilitá di entrare e tifare per la propria squadra, mentre a quelle iraniane é stato imposto di rimanere dietro ai cancelli.

Il divieto alle donne iraniane. La nazionale di pallavolo in Iran é in forte ascesa. Grazie all’ereditá lasciata dall’allenatore argentino Julio Velasco, oggi i successi nel volley stanno dando grandi soddisfazioni, sia al paese che alla sua popolazione, grazie all’allenatore serbo, Slobodan Kovac. Proprio per merito di queste vittorie, le restrizioni erano state in parte rimosse. Dal 2012 peró le autoritá hanno stabilito rigorosamente il divieto alle donne di assistere a partite di squadre maschili all’interno degli stadi. Restrizione tuttora in vigore. Pochi giorni fa, si é disputata la partita tra Iran e Brasile, valida per la qualificazione ai campionati mondiali. Piú della vittoria del Brasile (3-0) la notizia ha fatto il giro del web e dei media per il raduno di attiviste e tifose che hanno manifestato davanti allo Stadio Azadi per il divieto imposto alle sole donne iraniane di entrare. Il sito di informazioni Kanoon Znan ha reso noto che, nonostante la Fivb Federazione Internazionale di Pallavolo abbia ottenuto dalla Federazione Iraniana l’autorizzazione a tenere aperto lo stadio, il divieto alle donne é stato imposto ugualmente.

La protesta e le motivazioni delle autoritá. Sono state circa 50 le persone che si sono radunate davanti allo stadio sventolando le bandiere dell’Iran e protestando pacificamente contro le autoritá per non aver concesso l’entrata. Alla protesta come unica giustificazione del divieto é stato risposto che “le donne non possono vedere dal vivo eventi sportivi che coinvolgono squadre maschili”. La manifestazione é stata soprattutto fomentata quando le donne iraniane pronte a tifare per la propria squadra hanno visto entrare le donne brasiliane all’interno dello stadio, mentre loro sono state lasciate fuori. Anche a questo le autoritá hanno risposto sostenendo che le brasiliane erano in possesso di passaporto e che le donne tifose iraniane “sarebbero dovute rimanere in casa e pregare per il buon esito della partita a favore della squadra nazionale”.

Le brasiliane hanno sangue diverso? Il sito degli studenti iraniani News Agency ISNA ha condannato questa restrizione da parte delle autoritá attraverso un editoriale dal titolo: “Il sangue delle donne brasiliane é piú rosso delle iraniane?”. Il titolo riprende un famoso detto persiano nel quale il colore del sangue unifica le razze negando ogni forma di discriminazione. “Ció che rende piú amaro – si legge – é vedere le donne brasiliane entrare allo stadio libere mentalmente da qualsiasi vincolo e pronte a tifare e supportare la propria squadra. Al contrario le donne iraniane sono rimaste dietro ai cancelli. Apparentemente un passaporto brasiliano ha più credibilità di una identità iraniana nella nostra terra”.

Sempre secondo la ISNA, la sig. ra Shahindokht Mowlaverdi, vice presidente del Presidente Iraniano Hassan Rohani delegata per le donne e la famiglia, ha anch’essa criticato il divieto affermando che le istituzioni di polizia e di sicurezza dovrebbero comprendere i benefici della presenza delle donne e l’ondata di felicità che raggiunge le famiglie e la società.

Da giuliagiornaliste.it


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