Si passa poi al grafico Umberto Verdat: «La situazione è drammatica, abbiamo un mese di vita. È come un condannato nel braccio della morte, fai qualcosa per noi». Il poligrafico Roberto Corvesi ha pianto davanti alla telecamera e commosso ha affermato: «L’Unità noi la consideriamo una famiglia. Matteo credi in noi».
Non mancano poi nomi storici del giornale che fu di Antonio Gramsci da Marcella Ciarnelli, ai fiorentini Claudia Fusani e Francesco Sangermano. L’ultimo ad apparire in video è Luca Landò, direttore del giornale. «L’Unità è un pezzo di storia dell’Italia e per questo motivo il quotidiano non chiuderà. È stato per circa 20 anni un giornale clandestino durante il fascismo, è stato l’unico giornale al mondo in grado di tornare in edicola e rimanerci. L’Unità non è un giornale come gli altri perché dà informazione e passione. Passione che è la vera forza de L’Unità che gli permette di affrontare e superare le sfide se anche dovesse chiudere, riaprirà nuovamente».