Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa, il sindacato dei giornalisti, difende a spada tratta il nuovo contratto firmato con gli editori della Fieg e l’accordo sul lavoro autonomo che ha definito i parametri dell’equo compenso per i giornalisti che lavorano senza contratto. “Per noi questo è un contratto che aggiunge diritti e non ne annulla alcuno”, dice il segretario dell’Fnsi a Redattore Sociale. E sulla delibera con il tariffario collegata alla legge sull’equo compenso: “Per me è solo un traguardo minimo, non è un equo compenso”.
“Gli accordi li difendo strenuamente con grande determinazione e con grande rigore sicuramente – continua Siddi – perché in questo momento l’alternativa è la fine del contratto e il cuore dell’attacco è contro la contrattazione collettiva. Non capire questo credo sia un errore gravissimo dal punto di vista strategico”. Entrambi gli accordi sono oggetto di forti critiche all’interno della categoria, con l’accusa di minare la libertà di stampa per avere svenduto il lavoro giornalistico ai poteri forti delle aziende editoriali. Ma il segretario dell’Fnsi ribatte a chi dice che l’accordo sull’equo compenso sia stata la moneta di scambio per rinnovare il contratto. “Nella maniera più assoluta – afferma il sindacalista – questa è la prima volta che la Federazione della stampa non chiude un contratto se non c’è un qualche accordo sui lavoratori autonomi. E non è mai successo. All’ultimo giro i lavoratori sono stati sempre scambiati”.
Molti, anche all’interno del sindacato, si sono dissociati, c’è un appello a un referendum tra giornalisti, oggi a Roma è in corso un’assembla “per un sindacato dei giornalisti” e l’8 luglio è prevista a Roma una manifestazione contro le decisioni della dirigenza dell’Fnsi. Siddi si scaglia contro coloro che dissentono. “Al dissenso reagiremo con i metodi e i criteri del sindacato – dichiara – il dibattito è libero nel sindacato. Ai colleghi della corrente di Puntoeacapo che hanno scelto di andarsene dal sindacato e però esigono di poter determinarne le scelte, non ho altro da dire se non auguri e buon viaggio”. Un altro nocciolo duro dell’opposizione agli accordi con gli editori è costituito dall’Associazione Stampa Romana. “Il direttivo di Stampa Romana o il suo segretario contestano il segretario della Federazione e la giunta. – ammette Siddi – È sorprendente che un’associazione si dissoci in quella maniera organizzando una protesta. Questa protesta vorrei vederla fare contro le aziende che sfruttano i colleghi, contro gli editori. È ben curioso che la controparte sia la Fnsi”.