Lascia la Rai per prendere il triplo a La7. Mi spiace per chi si straccia le vesti, ma io non vedo nulla di strano in questa scelta. Da spettatore, chiedo a un giornalista non fedeltà, ma professionalità; cioè la capacità di far capire al pubblico la complessità dei temi che tratta; e la schiena dritta, per incalzare il potere con domande scomode.
Sul versante dell’entità dei contratti dei conduttori televisivi, da contribuente della tv pubblica che paga il canone, chiedo che i costi siano almeno uguali alle entrate pubblicitarie che genera il programma.
Infine, da spettatore “riflessivo” vorrei almeno un canale pubblico dedicato a programmi di qualità, con ampi spazi per l’accesso sperimentale, dall’approfondimento all’intrattenimento.
Allora, chi vuole andar via dalla Rai vada senza polemiche. Piuttosto utilizziamo quegli spazi per far emergere le energie latenti..Perché abbiamo bisogno di trovare nuovi Biagi, Arbore, Loy, Barbato.
Insomma, non Floris, ma opere di bene.
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