Lo dice il censimento “Raccontami”, realizzato dalla fondazione De Benedetti tra il 17 e 19 marzo 2014. La maggior parte sono uomini che hanno perso il lavoro o separati, ma nella capitale è alta anche l’incidenza femminile. Il 65 per cento non è mai più tornato in una casa
ROMA – Sono per la maggior parte uomini che si ritrovano in strada dopo aver perso il lavoro o dopo una separazione dal partner, ma in tanti sono anche quelli che hanno subito uno sfratto e gli immigrati. Per gli italiani, in particolare, si tratta di una situazione cronica che dura da oltre 8 anni, e arriva a superare i sei per chi è in strada. A fotografare la situazione dei senza dimora nella Capitale è la fondazione De Benedetti con un’istantanea scattata in 3 giorni di rilevazioni, tra il 17 e 19 marzo 2014. Si tratta del progetto Raccontami che ha coinvolto oltre 1500 volontari impiegati a censire i centri di accoglienza e le strade romane per descrivere la condizione dei senzatetto.
Chi sono i senza dimora? In totale le persone senza dimora censite sono 3.276, con un’incidenza sull’intera popolazione romana pari allo 0,11 per cento. Si tratta in maggioranza di uomini sia tra coloro che vivono in strada (87 per cento maschi e 13 per cento donne) che tra quanti si rivolgono ai dormitori ( 78 per cento maschi e 22 per cento donne) ma rispetto alle altre città italiane, come Milano, a Roma è più forte la componente femminile ( a Milano in una rilevazione del 2013 le donne in strada sono il 9 per cento e quelle nei centri il 14, contro il 13 e il 22 per cento di Roma). Inoltre, secondo l’indagine tra i rought sleepers, il 57,8 per cento dorme in strada nel senso stretto del termine, il 36,3 per cento in camper/roulotte, il 5,9 per cento in auto/furgoncino. La maggior parte sono stranieri, che nei dormitori raggiungono il 58 per cento del totale.
Situazione cronica soprattutto per gli italiani. Secondo quanto raccontato ai ricercatori il primo episodio di homeless risale in media a 5 anni prima dell’intervista. Dopodiché il 65 per cento degli intervistati non è mai più tornato in una vera “casa”. La situazione è più cronica per gli italiani e dura in media 8,2 anni, mentre per gli immigrati si attesta intorno ai quattro anni (3.9 anni). Arriva a sei anni per le persone in strada e a 5 per gli ospiti dei centri. Quasi tutti gli intervistati (80 per cento) hanno dormito in strada la prima volta che si sono ritrovate senza un tetto. Il 67 per cento dichiara, inoltre, di possedere un indirizzo di residenza: si tratta del 90 per cento degli italiani e del 77 per cento degli ospiti dei centri di accoglienza. Il 46 per cento dei rispondenti immigrati, invece, ha dichiarato di essere arrivato in Italia sprovvisto dei documenti necessari e il l 41 per cento dice di non avere un permesso di soggiorno regolare.
Un punto sui dati. Il numero dei senzatetto censiti dalla fondazione De Benedetti risulta molto più basso rispetto al censimento Istat, realizzato nel 2011, sui senza dimora. L’Istituto di statistica, contando il numero di persone che tra novembre e dicembre 2011 aveva utilizzato almeno un servizio mensa o di accoglienza notturna nel comune, parlava infatti di circa 8mila persone (7.827), mentre rilevazioni precedenti si attestavano intorno alla cifra di seimila. Rispetto all’Istat, però, la fondazione De Benedetti non ha preso in considerazione gli ospiti degli ostelli, le persone in situazioni alloggiative temporanee e quanti vivono in alloggi per interventi di supporto sociale specifici. “Noi abbiamo fotografato la situazione delle persone senza dimora a marzo 2014 nella Capitale – spiega Michela Braga, ricercatrice responsabile del progetto – mentre l’Istat fa una stima del flusso di persone che si sono rivolte ai servizi per senza dimora in un determinato arco di tempo. Non si può dire che un numero sia reale e l’altro no, sono solo due metodi di rilevazione differenti”. Il censimento Raccontami, però, sembra parziale anche rispetto ai numeri registrati dai servizi che offrono supporto ai senzatetto: solo all’help center della stazione Termini, per esempio, si sono rivolte lo scorso anno circa 3300 persone. Il progetto è promosso e coordinato dalla fondazione De Benedetti, insieme a Roma Capitale ed ha coinvolto il Cisom, Binario 95 e altre 40 associazioni che offrono servizi di strada e accoglienza notturna. (ec)