All’aeroporto di Comiso, sabato 7 giugno, alle ore ore 10, ci sarà la cerimonia di reintitolazione a Pio La Torre, decisa dall’amministrazione comunale e sostenuta dai 35.000 cittadini italiani firmatari della petizione promossa da art21, Centro studi Pio La Torre, Liberainformazione. Alla cerimonia presenzieranno le più alte cariche dello Stato e della Regione.
La Repubblica Italiana con questo gesto riconosce l’alto valore civile e l’attualità della lotta, negli anni ottanta, per un Mediterraneo di pace e di cooperazione, per il disarmo bilaterale del Patto di Varsavia e della Nato che Pio La Torre condusse durante la breve stagione del suo rientro in Sicilia da segretario regionale del Pci, fino alla sua uccisione (autunno 1981/30 aprile 1982). Egli fu ispiratore di un grande movimento di massa composto da laici, religiosi, comunisti, cattolici, socialisti, sindaci, sindacalisti, intellettuali e soprattutto giovani che si impegnarono in grandi mobilitazioni pacifiche di piazza e nella raccolta di un milione di firme in Sicilia contro i missili della Nato e del Patto di Varsavia, per il disarmo bilaterale e l’avvio di un modello di sviluppo euro mediterraneo che facesse della Sicilia e dell’aeroporto di Comiso una infrastruttura civile portante. Oggi l’aeroporto civile è una realtà. Sta incrementando la sua attività internazionale. E va potenziato in funzione di un nuovo modello di sviluppo mediterraneo capace di superare la crisi attuale.
Pio La Torre fu ucciso sicuramente da sicari mafiosi per la sua capacità di mobilitazione delle masse per un nuovo sviluppo senza mafie. Come è avvenuto tante altre volte nella storia del nostro paese, la mafia, anche in questa vicenda, avrà potuto agire soddisfacendo, oltre che i propri, i desideri di attori internazionali sostenitori della guerra fredda. Sinora è stata impossibile esplorare tale ipotesi avanzata anche dai giudici accedendo agli archivi segreti dei vari paesi. Allorché sarà possibile la democrazia italiana farà un passo avanti. Intanto tutti a Comiso!