Mercoledì 18 giugno, presso la prestigiosa sede dell’ANAC si è svolta la conferenza stampa di presentazione della IV edizione del Premio “La Pellicola d’Oro”, premio Nazionale Mestieri e Artigiani del Cinema Italiano. Erano presenti, tra gli altri, Ugo Gregoretti (Presidente ANAC), Silvano Sgrevi e Rossella Ronconi della FiTel, Giorgiana Pagliari come rappresentate RAI, Cosetta Del Faro del CSC, Pasquale Cuzzopoli per l’Augustuscolor, Silvia Scola (v. Presidente ANAC), Tommaso Fulfaro (Art. 21) Pierpaolo Andriani, Carlotta Bolognini per il papà Manolo che riceverà il Premio alla Carriera dall’ANICA. Ognuno ha raccontato aneddoti, storie, episodi particolarmente significativi degli “artigiani del cinema”. Tra questi ci piace ricordare il divertente ricordo di Ugo Gregoretti sul set di OMICRON, quando un componente della troupe si improvvisò autore della famosissima pernacchia, sequenza ormai famosa del film. Anche Silvia Scola ha ricordato quanto fosse stata importante e fondamentale la bravura e la serietà di tutti gli “artigiani” nella lavorazione del film “La Famiglia” del papà Ettore, lavorazione particolarmente complicata perché girato tutto in interni.
Ogni storia che ci racconta il cinema è un debito che paghiamo agli artisti, ma anche ai tecnici e artigiani che lavorano per “nutrire” la nostra fantasia e i nostri sentimenti, portandoci in territori sconosciuti, o farci scoprire la realtà quotidiana che non sappiamo cogliere. Ogni storia del cinema è un viaggio nella nostra memoria, nei nostri ricordi, o in quella dei popoli, dei fatti che riempiono il mondo conservato in una pellicola per trasmetterci un valore culturale di conoscenza e riflessione. Il cinema ha inciso e incide sul costume, sul comportamento, sui modi di pensare come uno degli strumenti più incisivi dell’arte espressiva.
Ci ha portato in altre realtà, in altre città e civiltà: attori e attrici del cinema ci parlano dallo schermo e noi ci rispecchiamo nei loro personaggi. E’ per questo cinema che l’Associazione Articolo 9 Cultura & Spettacolo presieduta da Enzo De Camillis, ha voluto istituire il Premio “La Pellicola d’Oro” valorizzare il mondo dei mestieri e dell’artigianato del nostro cinema italiano.
La IV edizione avrà il suo epilogo a Roma il prossimo 27 giugno, con la consegna del riconoscimento e valorizzazione di questi mestieri e professioni poco evidenziate e conosciute dal grande pubblico, ma di vitale importanza come: Direttore di Produzione; Operatore di Macchina; Tecnico di Effetti Speciali; Attrezzista di Scena; Capo Elettricista;
Capo Macchinista; Sarta di Scena; Sartoria Cine-Teatrale; Costruttore di Scena. Sicuramente anche il recente Premio Oscar ottenuto dall’Italia per il miglior film straniero, è frutto del contributo di tutte quelle “maestranze” che hanno consentito di dare vita ad un film di grande suggestione.
La sera del 27 giugno alla ore 20,30 Daniela Poggi sarà la madrina e la presentatrice della serata presso la Casa del Cinema. Saranno presenti: Ugo Gregoretti, Cinzia Th Torrini, Giulio Base, Silvia e Ettore Scola, Maurizio Amati, Kaspar Capparoni, Bruno Altissimi, l’Assessore alla Cultura della Regione Lazio l’On. Lidia Ravera, Marcello Foti (Dir. del C.S.C.), Marco Puccioni.
Con questa Premio, vogliamo dare visibilità ai mestieri del settore divulgando alle nuove generazioni competenze riconosciute in tutto il mondo. Ringraziamo pertanto tutti coloro che con la loro adesione e collaborazione, hanno contribuito alla realizzazione del Premio La Pellicola d’Oro. Sottolineando con la loro presenza l’importanza del premio rivolto ai mestieri del cine-audiovisivo. Dal MiBAC al Sindacato Giornalisti SNGCI per arrivare ad Articolo21, dalle Associazioni professionali come l’ANAC alle Istituzioni come il Comune di Roma, la Regione Lazio, il David di Donatello e l’Agiscuola.
Un grazie alle Istituzioni e alle Associazioni che hanno permesso la realizzazione dell’evento.
Le Cinquine 2014
MIGLIOR DIRETTORE DI PRODUZIONE
-Raffaella Ridolfi per “Indovina chi viene a Natale?”
-Maria Panicucci per “La sedia della felicità”
-Simona Batistelli per “Un boss in salotto”
-Luca Mezzaroma per “Tutta colpa di Freud”
-Rocco Messere per “Allacciate le cinture”
MIGLIOR OPERATORE DI MACCHINA
-Luigi Andrei per “Allacciate le cinture”
-Emiliano Leurini per “Stai lontana da me”
-Stefano Salemme per “Tutta colpa di Freud”
-Claudio Cofrancesco per “Anita B.”
-Gian Maria Majorana per “Smetto quando voglio”
MIGLIOR CAPO ELETTRICISTA
-Pino Meloni per “La mafia uccide solo d’estate”
-Mauro Pescetelli per “Aspirante vedovo”
-Fabio Capozzi per “Anita B.”
-Alessandro Cardelli per “Allacciate le cinture”
-Alessandro Saulini per “La grande bellezza”
MIGLIOR CAPO MACCHINISTA
-Riccardo Serravalli per “Come il vento”
-Piero Bosi per “Indovina chi viene a Natale?”
-Luciano Mastropietro per “Una donna per amica”
-Alberto Emidi per “Che strano chiamarsi Federico”
-Patrizio Marra per “La grande bellezza”
MIGLIOR ATTREZZISTA DI SCENA
-Stefano Carbonaro per “Indovina chi viene a Natale?”
-Federico Vianelli per “L’ultima ruota del carro”
-Massimo Papini per “Un boss in salotto”
-Riccardo Passanisi per “Sotto una buona stella”
-Enrico Frullani per “Smetto quando voglio”
MIGLIORE SARTA DI SCENA
-Alberta Ceccarelli per “La sedia della felicità”
-Anna Bernardini per “L’ultima ruota del carro”
-Anna Orazi per “Che strano chiamarsi Federico”
-Antonella Bachini per “Allacciate le cinture”
-Roberta Ciciani per “La grande bellezza”
MIGLIOR TECNICO EFFETTI SPECIALI
-Luca Ricci per “La grande bellezza”
-Fabio Traversari per “Allacciate le cinture”
-Renato Agostini-Corridori sfx per “Something good”
-Roberto Ricci per “Anni felici”
-Leonardo Cruciano per “Mi rifaccio vivo”
MIGLIORE SARTORIA CINE-TEATRALE
-Annamode per “Il pretore”
-Annamode per “La grande bellezza”
-Tirelli Costumi per “Il pretore”
-Il Costume per “La sedia della felicità”
-D’Inzillo Sweet Mode per “Amori elementari”
MIGLIOR COSTRUTTORE
-Gianluca Franculli per “Colpi di fortuna”
-Enzo Vittori – Cinecittà Studios per “Sotto una buona stella”
-Tiziano Nardoni per “La grande bellezza”
-Cosimo Damiano Giannuzzi per “Anni felici”
-Antonio Russo per “Una piccola impresa meridionale”