Radio popolare ha trattato nel “Fatto del giorno” il tema dell’immunità parlamentare. Tra gli ospiti Sandra Bonsanti.
Rispetto a questa riforma è la prima contraddizione del grande pasticcio. Se ci fosse un Senato vero avrebbero diritto come alla Camera di avere l’immunità. Ma siccome è un Senato finto, l’immunità non deve esserci, anzi andrebbe tolta a entrambi i rami del Parlamento. I consiglieri regionali o i sindaci sin quando se ne stanno nelle loro regioni o comuni non ce l’hanno, quando arrivano a Roma ce l’hanno. Avrebbero diritto ad averla come i loro colleghi della Camera ma non con questa specie di “dopo lavoro” dei comuni e delle regioni. E comunque oggi c’è l’incontro tra Boschi e Verdini: si metteranno d’accordo. Anche se Berlusconi non vuole che questo Senato possa eleggere il presidente della Repubblica e gli organi costituzionali. A un certo punto le competenze del nuovo Senato erano state aumentate per venire incontro ai dissidenti del Pd, ora invece si tolgono.
Ora pensano – dice la giornalista di radio popolare – di affidare il caso alla Corte costituzionale.
Come cronista ai tempi della prima repubblica ricordo che l’autorizzazione a procedere è sempre stato una sorta di mercato delle vacche. Era inquietante. E comunque la Corte Costituzionale è oberata di lavoro ma quando non si sa che cosa fare, si affida il compito alla Corte Costituzionale. Sta tutto cambiando e stanno cercando di cambiare la Carta che ci ha consentito di reggere in tutti questi anni, vedremo cosa decideranno in aula, ma immagino che voteranno compatti, saranno pochi i dissidenti, in una fase in cui il pensiero unico è dominante e tutti salgono sul carro del vincitore. Il voto sarà palese e quindi sarà difficile distinguersi.
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