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Il sistema della corruzione

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Ha sicuramente ragione l’ex giudice e ora parlamentare del partito democratico, Felice Casson, a parlare dei recenti scandali dell’EXPO 2015 a Milano e del Mose a Venezia (città che conosce bene essendo stato eletto proprio in quella città) a parlare della corruzione oggi come di un sistema che utilizza, nello stesso tempo, l’assenza di controlli efficaci nella costruzione delle grandi opere pubbliche nel Bel Paese, gli ideali della destra che hanno dominato l’ultimo ventennio in Italia, dopo l’avvento al potere dell’uomo di Arcore, e che si sono tradotti in un invito rivolto alle nuove generazioni di arricchirsi ad ogni costo e senza ritegno. Lo stesso Casson che di esperienza diretta ne ha molta ha parlato delle cause imperdonabili del ritardo dei governi berlusconiani e postberlusconiani, pur sempre condizionati dalle larghe intese, che hanno condotto all’abolizione del reato di falso in bilancio, ridotto il periodo di pena per quello di riciclaggio. Sono state leggi che non solo non hanno contrastato la corruzione ma la facilitano e la incentivano. Tra le conseguenze imperdonabili da parte dei governi ci sono l’assoluta mancanza di prevenzione dei reati e l’assenza di una vera ed efficace legge contro la corruzione e d’altra parte non è chiaro l’ordine di priorità dei provvedimenti da varare: cioè la creazione di nuovi investimenti, un moderno sistema di ammortizzatori sociali, la prevenzione della corruzione.

La differenza tra l’inchiesta giudiziaria di Mani Pulite, di cui fu protagonista la procura della repubblica di Milano, guidata allora da Borriello, è – secondo l’ex magistrato della Laguna – che “quelli che allora erano i mediatori, gli affaristi, gli intermediari in tasca ai quali finivano gli spiccioli, adesso lavorano in proprio con l’uomo potente di turno. Si sono formate lobbies delinquenziali, mafie di alto bordo e le abbiamo viste al lavoro nella (mancata) ricostruzione dell’Aquila, nella scandalosa gestione della Maddalena, nell’Expo di Milano e, proprio in questi giorni, per il MOSE nella più bella e pestilenziale laguna del mondo.”

Qualche tentativo di varare leggi efficaci nel ventunesimo secolo è stato compiuto ma venne stravolto e i governi non lo seppero impedire visto che  i sabotatori erano inseriti nei posti di comando e impedivano che i motori venissero accesi come si sarebbe dovuto fare.”

Vero è che il nostro Paese svetta da sempre nei posti più alti delle classifiche mondiali per il livello di corruzione pubblica e privata, che nello stesso tempo l’Italia è tra gli stati che investe di meno nella ricerca scientifica e nell’Università e che, quindi, potremmo dire che, se le cose stanno così, le ragioni ci sono di sicuro e sono per così dire strutturali. Ma anche questa è alla fine solo un’amara considerazione.


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