La legge 147/13 (legge di stabilità), prevede -tra le altre cose- che i contribuenti 2014 da mod. 730 (più congeniale per dipendenti e pensionati possidenti redditi per cumulo) ove avanzassero dallo Stato un credito superiore ai 4mila euro non se lo troveranno più rimborsato immediatamente o al più in tre mesi dal proprio sostituto d’imposta (busta paga o pensione) come sempre accadde negli anni passati, ma (per la prima volta nella storia) avranno d’attenderlo, previo controllo, direttamente dall’Agenzia dell’Entrate. PANICO? Dipenderà esclusivamente dal criterio con il quale l’Agenzia delle Entrate dirimerà questa new entry.
Doveroso prima di tutto informare i contribuenti che (così come specificato dall’Agenzia dell’Entrate) l’iter per i rimborsi superiori ai 4mila euro sono esclusivamente rivolti a coloro che nel 2013 hanno dichiarato familiari a carico e/o accampano crediti riportati in dichiarazioni dell’anno precedente. Dunque, secondo i calcoli dell’Agenzia dell’Entrate -che però non si capisce bene come li ha tirati giù visto che il termine per presentare le denunce 2014 per il 2013 scade il 30 giugno- i contribuenti “bloccati” per sostituto d’imposta e dunque diventati soggetti rimborsabili ad IBAN, dovrebbero aggirarsi attorno a “soli” 100mila contribuenti, su 18milioni presentatori di 730.
Fatta la doverosa premessa, passiamo ai fatti. A parte gli indegni approfittatori (cfr. Crozza aka Razzi: fatti li cazzi tuoi) tra i dipendenti e/o pensionati che puppano per denunce di falsi familiari a carico (quanti saranno mai?!) tutto il resto appartiene da sempre alla fascia dei disgraziati più tartassati della biosfera italica: il ceto medio dipendente (succube, tossico, schiavo?) da sostituto d’imposta e dunque succhiato da sempre fino allo stremo perché reperibile e perciò tassabile h.24. Voi, signori dell’ Agenzia dell’Entrate, li quantificate in 100mila, ma quand’anche fossero “solo” quelli, mi permetto farvi notare che “quelli” sono per lo più nuclei familiari, mica uni. Tra questi annoveriamo chi, magari accendendo un mutuo dunque detraendone per legge gli interessi, ha speso decine di migliaia d’euro per ristrutturare abitazioni (ché altrimenti come sopravviverebbero le medio/piccole imprese edili?!) e che, sempre per legge, hanno dunque diritto a detrazioni. E vabbe’: quelli i soldi in qualche modo li hanno trovati… Ma quegli altri che, impelagati nel “cumulo” da redditi (cfr. il pensionato lavoratore dipendente che per qualche decina d’euro aumenta i suoi scaglioni d’imposta oppure il figlio erede discendente per seconda casa e via così), si sono visti per mesi portare via il contenuto d’intere buste paga/pensioni dai sostituti d’imposta e, dunque, si sono trovati a dover attingere ai risparmi (di più vite) per arrivare a fine mese? E chi quei risparmi non li possedeva? E’ stato ovviamente costretto a chiedere aiuto forse dando a garanzia proprio quel credito nei confronti dello Stato. Quei moltissimi euro (si sta parlando infatti di cifre superiori ai 4mila che per molti sono tantissimi) saranno pure stati spesi per esami sanitari urgenti dati i mostruosi ritardi del SSN e/o per i contributi volontari (magari versati proprio per quel familiare a carico perché anzitempo licenziato da crisi?!) e/o per tutti quanti gli incombenti che non si poteva fare a meno d’anticipare. Ebbene: a questi l’Agenzia dell’Entrate risponde in pratica così “dovete attendere i controlli che saranno compiuti presumibilmente per ottobre 2014 (la legge di stabilità dà tempo sei mesi per effettuarli)” ed è da qui che partiranno poi i tempi per le materiali erogazioni da parte delle competenti agenzie, sicché certezze di data sono materialmente impossibili! Si sta parlando, mal contato, di un circa mezzo miliardo d’euro da restituire a cittadini (non da sborsare ex novo!) che da sempre quei soldi li hanno contati e messi da parte al centesimo. Siamo a giugno: lo Stato se li può tenere ancora 6 mesi a gratis, per i mesi a seguire erogherà gli interessi legali (assai meno di un BOT) e tutto questo sulle spalle e alla faccia dei contribuenti tra i più pregiati e pregevoli del Paese sul quale questo ha potuto sempre fare affidamento: è questa la stabilità? Se sì, allora è senz’altro panico!