80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Da “cronaca nera” a cronaca vera…

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Nella cosiddetta “cronaca nera” non sono, mai, andata oltre al titolo.  M’è sempre bastato quello per essere avvolta da immediato groviglio di dolore e pietà.  Il conoscere i dettagli ripercorrendo movente, indizi e prove di ciascuna storia non mi appartiene perciò salto sempre. Ma oggi la cronaca mi sottopone il caso di  padre/marito che prima ha fatto l’amore (l’amore?!) con la mamma dei suoi due figli piccini, poi l’ha sgozzata e immediatamente dopo è andato a sgozzare quei suoi due figli per poi raggiungere, dopo essersi lavato e cambiato degli abiti, gli amici al bar per vedere il  mondiale in cui giocava l’Italia e con questi condividere l’entusiasmo fino a che, a partita terminata, tornando a casa “lavorarsi” la messinscena da sottoporre ai carabinieri investigatori. Il “tutto” perché quel “tutto” lasciato inzuppare nel sangue, gli stava d’impiccio all’essere libero come prima di costituirsi famiglia. Così stando le “cose” mi sono trovata a spaventarmi realizzando che nel contempo due altre donne (una in Liguria, l’altra in Sicilia: ulteriore cinico sberleffo a tutti quelli che ne fanno questione di nord e sud) venivano massacrate da compagni mostri e, seppur a distanza di 3 anni, veniva scoperto che un “padre esemplare” di tre figli aveva però stuprato, massacrato e lasciato agonizzare da sola fino alla morte  Yara,  bambina adolescente…

Mi spavento perché provo la nettissima agghiacciante sensazione che tutto ciò non appartenga più “alla cronaca nera” da sempre a disposizione per chi intenzionato a seguirla, bensì a cronaca vera così violenta diventata senza che nessuno di noi se ne sia reso conto e che, a tal punto avendo preso piede, sia questa per inerzia così diventata parte integrante di tutti noi, pur noi inconsapevoli.


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