L’emittente locale laziale T9, legata alla famiglia Caltagirone, manda a casa diciannove persone, tra personale giornalistico ed amministrativo. Tutte con contratto a tempo indeterminato. “Una redazione chiusa nel giro di poche ore e con un metodo che ha pochi precedenti” affermano in una nota Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21. “Siamo tra quelli che non “gioiscono” quando viene soppressa una voce, di qualsiasi colore, di qualsiasi orientamento, chiunque sia il proprietario. Non solo siamo solidali con le persone licenziate, ma chiediamo a tutti i media nazionali di raccontare questa brutta storia e di “prestare” volto e voce alla loro lotta. Quello che è successo oggi potrebbe ripetersi anche altrove con la sostanziale cancellazione dei diritti sindacali di ciascuna redazione”. Dura la risposta di Stampa Romana: “Con un inaccettabile colpo di mano T9 licenzia i giornalisti. Dopo aver messo in liquidazione la società senza darne alcuna comunicazione nè alla redazione nè al sindacato, i padroni di T9 hanno pensato di mettere sulla strada l´intero corpo redazionale. “L´Asr respinge con fermezza il licenziamento dei colleghi di T9 – afferma il segretario Asr Paolo Butturini -. Si tratta di una violazione palese e barbara di corrette relazioni sindacali che impugneremo in ogni sede. Intanto esprimo a nome di tutta l´associazione, la solidarietà coi colleghi ai quali forniremo tutta l´assistenza sindacale e legale della quale avranno bisogno. Non posso che sottolineare – conclude Butturini – come tutto questo avvenga in concomitanza con una trattativa contrattuale e con una crisi che l´emittente non ha affrontato per tempo confrontandosi col sindacato sui percorsi di tutela del lavoro e soluzioni non traumatiche”.