Turchia, rilasciati dopo otto anni di carcere tre giornalisti

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Il 9 maggio Fusun Erdogan, fondatrice e direttrice della radio indipendente Ozgur Radyo (Radio Libera), è stata scarcerata insieme ad altri due colleghi, Bayran Namaz e Arif Celebi, collaboratori della rivista Atilim. La scarcerazione è avvenuta grazie a una legge, votata lo scorso marzo, che limita a cinque anni il tempo massimo di detenzione prima di una condanna definitiva. Erdogan, Namaz e Celebi erano in carcere dal 2006. I tre giornalisti erano stati condannati in primo grado, lo scorso novembre, a 789 anni di carcere per reati di terrorismo e per l’appartenenza al  Partito comunista marxista leninista (Mlkp), dichiarato illegale in Turchia. Con altri 20 imputati erano stati inoltre accusati di aver  tentato di “rovesciare l’ordine costituzionale”.

I tre giornalisti hanno dichiarato di non volersi accontentare della scarcerazione e intendono chiedere l’annullamento delle condanne. Le associazioni per la difesa della libertà di stampa accusano il governo turco di avere la mano pesante nei confronti del giornalismo indipendente. L’organizzazione non governativa statunitense Freedom House ha per la prima volta degradato la settimana scorsa la Turchia a “paese non libero” sotto il profilo della libertà di stampa. Secondo il Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti, la Turchia è il paese del mondo con il maggior numero di giornalisti in carcere: 32, la maggior parte dei quali accusati di legami col Partito dei lavoratori del Kurdistan.

* Portavoce Amnesty International Italia


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