“Niente paura il futuro arriverà anche alla Rai, senza ordini dei partiti”. “Questo il tweet del presidente Renzi subito dopo la sua partecipazione a Ballaró. Premesso che il futuro è già entrato in tante strutture del servizio pubblico – scrive Articolo21 in una nota – perché mai non si dovrebbe raccogliere questa sfida e rilanciarla? Proprio per questo, invece di un decreto che interviene in modo improprio sulla destinazione del canone e sulle sedi regionali, sarebbe stato opportuno mettere mano subito ad una legge che tagliasse il conflitto di interessi, introducesse nuove norme antitrust, incentivasse l’innovazione e mettesse fine al controllo della nomina delle Autorità di controllo e del consiglio di amministrazione della Rai da parte di governi e partiti”. “Per altro le medesime indicazioni sono arrivate all’Italia dalle principali agenzie europee. Il venir meno della certezza delle entrate è una delle forme possibili per colpire l’autonomia industriale ed editoriale di una impresa. Per altro se il governo vuole davvero affrontare questo tema, rompere con il passato ed aprire al futuro potrebbe ripresentare il testo dell’ex ministro Paolo Gentiloni che fu affossato per l’opposizione congiunta del partito del conflitto di interessi e dei loro alleati dentro la Rai”.
“Ha ragione Renzi: la Rai non e’ dei conduttori e non e’ dell’Usigrai. Ma non e’ neanche del capo del governo”. Così scrive l’Usigrai in una nota. “Che invece vuole decidere cosa la Rai deve vendere o chiudere.
La Rai e’ dei cittadini. A partire da quelli onesti che pagano il canone per avere il Servizio Pubblico. Invece il presidente del Consiglio lascia impuniti gli evasori. Lo ribadisco: serve contribuire in una fase economica difficile? Ci sono 500 milioni di euro evasi ogni anno dal canone. Renzi metta la faccia su questo: recuperi quei soldi, a beneficio di tutti i cittadini. Troppo facile recuperare i soldi per gli 80 euro da chi paga le tasse e il canone invece che andare a stanare gli evasori. Siamo pronti a un confronto pubblico con Renzi: cosi’ potremo chiarire chi ha un progetto per il futuro, chi e’ in grado di innovare, e chi invece vuole solo togliere il Servizio Pubblico ai cittadini.