Il presidente Renzi ha annunciato che, quanto prima, metterà mano ad una riforma della Rai che allontani governi e partiti dal controllo diretto della Rai. Se e quando questo dovesse accadere non potrà che trovare il sostegno di quanti lo hanno sempre chiesto. Proprio per questo sarebbe utile correggere quelle parti del decreto sulla Rai che rappresentano una forzatura palese e persino esposte al rischio di incostituzionalità.
Sarebbe invece auspicabile che il governo annunciasse l’apertura di un confronto per riformare radicalmente l’intero assetto del sistema a cominciare dalle questioni irrisolte da oltre un ventennio: conflitto di interessi, norme antitrust, fonte di nomina della Rai e delle Autorità di garanzia, legge sulla editoria. Le polemiche di questi giorni rischiano infine rischiano di creare grande confusione e di consentire a chi ha voluto ed imposto leggi ad personam e ad aziendam e plaudito a liste di proscrizione ed editti, di riciclarsi sotto vecchie e nuove bandiere, di partiti e movimenti. Per quanto ci riguarda non cadremo in questa trappola e non ci faremo trascinare dalle opposte tifoserie.