Primo ricorso contro il decreto del governo con il taglio di 150 milioni di euro ai trasferimenti per la Rai. Lo ha annunciato il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani, in apertura dell’assemblea pubblica di protesta che ha avuto luogo l’8 maggio presso l’Hotel Regent di Roma. Il sindacato ha dato mandato al professor Alessandro Pace di valutare la legittimità del provvedimento.
L’Usigrai ha sollecitato e incalzato l’Azienda affinché reagisca presso tutte le sedi e con tutti gli strumenti a disposizione, compresi quelli giuridici, per contestare l’illegittimità formale e sostanziale di un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio la Rai e l’indotto.
“No a un decreto che stringe il cappio del governo intorno alla Rai. Sì a una Rai più vicina ai cittadini” ha detto Vittorio Di Trapani che ha proposto di anticipare dal 2016 al 2014 il rinnovo della concessione Rai. “Non possiamo attendere due anni”.
“Se la sfida che ci viene dal governo – ha detto provocatoriamente il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti – è di fare una Rai piu grande, più moderna, piu legata ai cittadini con meno invadenza dei governi e dei partiti diciamo sì all’apertura immediata del tavolo della riforma”.
Intanto oggi il dg Rai Luigi Gubitosi e il presidente Anna Maria Tarantola hanno inviato una lettera ai ministeri del Tesoro e dello Sviluppo Economico per informarli delle ricadute del taglio deciso dal governo, a partire da un bilancio negativo per oltre 160 milioni. La lettera inviata dai vertici Rai al ministero del Tesoro e dello Sviluppo Economico ha avuto il via libera all’unanimità da parte del cda.