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Profughi siriani: al voto sotto tortura

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Now Lebanon denuncia i metodi usati da Hezbollah per costringere i profughi siriani ad andare a votare per Assad. E le organizzazioni internazionali presenti non sanno?
Ufficialmente i profughi siriani in Libano stanno correndo a migliaia nei seggi allestiti per loro in Libano per votare, annunciano, per Assad. Questa sarebbe la loro “libera scelta”.
Pochi si azzardano a smentire, a negare le verità ufficiali, propalate a nome dei profughi da loro portavoce.
Ma il periodico on line NOW LEBANON ha avuto il coraggio di entrare nell’Hezbollastan, cioè nei quartieri e nei territori libanesi sotto il controllo del partito di Dio. E quello che ha aprpeso è molto diverso, anzi, di più.
I racconti riferiti da NOW LEBANON dimostrano che i profughi vengono intimiditi, in alcuni casi torturati dai miliziani di Hezbollah, fino a quando non accettano di recarsi a votare e di far votare, il che vuol dire ovviamente per Assad.
Il portale NOW LEBANON riferisce con coraggio dove e chi ha raccolto queste testimonianze. Uno scandalo nello scandalo.
Sarebbe importante capire cosa facciano le numerose organizzazioni internazionali presenti: devono far finta di non sapere, di non vedere? Sono anch’esse sotto il ricatto, la minaccia di Hezbollah? E i paesi europei che hanno consentito che questa ignobile farsa elettorale si svolgesse anche qui, in Europa?

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