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Nigeria, 276 ragazze rapite. Rischiano
di essere vendute come schiave

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Il 15 aprile scorso più di 300 studentesse sono state rapite davanti alla loro scuola di Chibok nello stato nigeriano del Borno. 53 ragazze erano riuscite a fuggire, ma attualmente 276 restano ancora nelle mani dei loro rapitori, hanno fra i 12 e i 17 anni. Lunedì 5 Maggio un gruppo di miliziani appartenenti al movimento musulmano integralista Boko Haram (in italiano: “l”educazione occidentale è proibita”) ha rivendicato, tramite la diffusione di un video, il loro rapimento. Nel video il capo di questa banda armata Abubakar Shekau dice: “Ho rapito le vostre figlie, le venderò al mercato in nome di Allah”. Intanto circolano voci che attestano che alcune di queste ragazze siano già state vendute in Ciad e in Camerun per 12 dollari ciascuna.

Non è chiaro se il filmato sia stato registrato prima o dopo il rapimento, secondo alcune fonti un intermediario del Boko Haram avrebbe riferito di due ragazze che sarebbero morte a causa dei morsi di serpente e di una ventina di fanciulle che si sarebbero ammalate. L’intermediario avrebbe inoltre parlato della forzata conversione all’islam delle giovani che erano cristiane.
Abibakar Shekau nel video ha minacciato altre scuole e nuovi rapimenti di ragazze. Intanto nel paese si sono mobilitate le madri che hanno organizzato lunghe marce per il paese allo scopo di fare pressione sulle autorità affinché intervengano per il rilascio delle loro figlie.

Le attiviste accusano il governo di negligenza, la first lady Patience Jonathan, indignata da questa ondata di proteste, è arrivata a sostenere che il rapimento delle ragazze non sia mai avvenuto e ha fatto arrestare due delle organizzatrici delle marce. Intanto il Presidente Goodluck Jonathan ha lanciato un appello attraverso la radio e la televisione  in cui chiede la collaborazione dei genitori, delle forze di sicurezza e delle comunità locali. Il Presidente inoltre ha chiesto l’aiuto di Barack Obama e di tutta la comunità internazionale.
Intanto nel mondo sono partite diverse iniziative di sensibilizzazione e solidarietà. Su twitter si sta diffondendo l’hastag  #BringBackOurGirls. Proprio in queste ore molti blogger stanno scrivendo articoli riguardo questa vicenda, nei social network si stanno moltiplicando gli appelli affinché queste ragazze possono al più presto ritornare a casa.
Sul sito change, org è partita la petizione Over 200 girls are missing in Nigeria – Please RESCUE THEM! #BringBackOurGirls​ (Oltre 200 ragazze mancano in Nigeria, per favore salviamole).
Anche Malala Yousafzai, la giovane pakistana che era stata vittima di un attacco armato  da parte dei talebani proprio per la sua convinzione di voler studiare nel suo paese, ha aderito all’appello in favore della liberazione delle giovani studentesse nigeriane.

276 ragazze, alcune fonti parlano di 223, sono poco più che bambine, hanno un nome, un volto, hanno le loro famiglie che in questi terribili giorni stanno aspettando che qualcosa succeda affinché tornino a casa sane e salve. Ragazze che rischiano di essere vendute come schiave, di essere annullate per sempre, non possiamo rimanere  indifferenti.

#BringBackOurGirls


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