Dopo una notizia pubblicata dal giornale Europe China News, l’Associazione cinesi in Milano ha raccolto indumenti da portare alla Casa della Carità. “Non è la prima volta che lo facciamo, abbiamo già mandato aiuti dopo le alluvioni in Sardegna”
MILANO – Scarpe, calze e intimo. I membri dell’Associazione cinesi in Milano hanno portato una decina di scatoloni pieni alla Casa della Carità di via Brambilla non appena hanno saputo che c’erano i 76 profughi siriani. Hanno portato il materiale domenica 3 maggio, il giorno dopo l’arrivo dei migranti. “Non è la prima volta che lo facciamo, abbiamo già mandato aiuti dopo le alluvioni in Sardegna”, spiegano dall’associazione. Sono a venuti a sapere della notizia attraverso il loro giornale, “Europe China News”, un periodico che esce due volte alla settimana che ha sede in via Morazzone. Wu Jie ne è il direttore: “Siamo stati avvisati da una dottoressa cinese musulmana (della minoranza uigura, popolazione del nord della Cina di origine turca, ndr) che lavora alla Casa della Carità”, dice. Così è partita la raccolta di indumenti nei negozi della Chinatown milanese. L’associazione cinese era già venuta a visitare la Casa della Carità nei mesi passati. (lb)